Il gup ha riconosciuto l'estraneità del poliziotto Dario Brancaleone ai fatti contestati. L’inchiesta della Dda di Catanzaro ha colpito due gruppi criminali: quello dei “Banana” e quello vicino a Roberto Porcaro
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È stata emessa nella giornata di oggi la sentenza di primo grado relativa al processo nato dall'inchiesta denominata Testa di Serpente, rito abbreviato, svoltosi davanti al tribunale distrettuale di Catanzaro. Riguarda l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro due gruppi criminali: quello dei “Banana” e quello vicino a Roberto Porcaro, presunto esponente di vertice della cosca Lanzino di Cosenza.
Il giudice ha accolto parzialmente le richieste della pubblica accusa. Assolti il poliziotto Dario Brancaleone (difeso dall'avvocato Paolo Pisani) e Antonio Colasuonno (difeso dall'avvocato Chiara Penna). In precedenza il tribunale del Riesame di Catanzaro aveva escluso la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei riguardi di Brancaleone. Condannato infine il collaboratore di giustizia, Celestino Abbruzzese, meglio conosciuto come “Claudio”.
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