VIDEO | Si tratterebbe del quarto ripetitore di onde elettromagnetiche in pochi chilometri, a ridosso dalle abitazioni e delle strutture ricettive
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«Non è che non vogliamo le antenne, sarebbe sciocco affermare una cosa del genere, chiediamo soltanto che venga individuato al più presto un sito adeguato sia per la sistemazione della nuova antenna, sia per tutte quelle già esistenti vicine ai centri abitati». Sono le parole di Enzo Aita, cittadino diamantese e coordinatore del "Comitato contro l'inquinamento elettromagnetico di Cirella", fondato nel 2009 e "riesumato" nei giorni scorsi a causa dei sospetti sull'installazione di un nuovo ripetitore telefonico.
Quattro antenne di telefonia mobile in pochi chilometri
Da giorni, alcuni incaricati starebbero aggirandosi nella frazione di Cirella in cerca di terreni disponibili per il lancio in zona dell'internet di quinta generazione, indicata con l'acronimo 5g (dall'inglese fifth generation). Secondi alcuni testimoni, gli addetti avrebbero già bussato a diverse porte e offerto appetibili contratti.
L'incontro con il sindaco Gaetano Sollazzo
La notizia ha subito allarmato i residenti. Qualche giorno fa una delegazione ha incontrato il primo cittadino, il quale ha riferito che al momento non risulta essere pervenuta nessuna richiesta ufficiale relativa all'installazione di antenne telefoniche. Sollazzo ha anche assicurato che anche qualora la domanda dovesse arrivare nelle prossime settimane, l'amministrazione comunale si impegnerà per scongiurare l'arrivo di un altro impianto elettromagnetico a poca distanza dal centro abitato.
Le promesse non mantenute di Ernesto Magorno
Già nove anni fa il comitato aveva protestato contro il terzo ripetitore telefonico, a causa di numerose patologie tumorali registrate negli abitanti delle zone limitrofe. In quella occasione i rappresentanti stilarono anche un elenco con i nomi e cognomi delle persone decedute e presentarono un esposto in procura.
Ma fu una guerra persa, quella di allora, anche dal punto di vista della politica. Di quelle battaglie, infatti, rimangono le promesse mai mantenute dall'allora sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, oggi senatore della Repubblica, che in una lettera del 18 giugno 2009 scriveva testualmente al comitato: «Intendo ribadire l'impegno assunto dall'amministrazione comunale, in fase di redazione P.S.C., relativo all'individuazione di un sito tecnologico adatto ad accogliere tutte le strutture destinate alle telecomunicazioni, nel quale verranno delocalizzate quelle già esistenti nel territorio comunale».
Ma le antenne, nove anni dopo, sono ancora lì, a pochi metri dalle case e dall'inestimabile patrimonio storico e culturale dei ruderi del borgo medievale. Va inoltre precisato che la commissione del piano strutturale comunale a cui fa riferimento Magorno nel documento, vedeva tra i suoi componenti l'attuale sindaco di Diamante.