La sostanza era nascosta in un ripostiglio e suddivisa in cinquanta panetti. È stata individuata grazie al fiuto del cane Digos dell'unità cinofila di Vibo
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Proseguono i controlli antidroga a Cosenza a cura della Polizia di Stato. Nell’ambito di specifici servizi disposti dal questore diretti a contrastare ogni forma di illegalità e contro lo spaccio di droga nel capoluogo bruzio e nel suo hinterland, è stata arrestata, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, una donna, casalinga, incensurata.
Nel corso della perquisizione, eseguita, nella mattinata di ieri, dagli uomini della Squadra Mobile e delle volanti dell’U. p. g. s. p. , con l’ausilio delle Unità cinofile della Questura di Vibo Valentia e del personale del Reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale” di Cosenza, effettuata presso il domicilio della donna, è stata rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente che, ad esito del narcotest effettuato dagli esperti del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, è risultata essere, hashish per un peso complessivo di 4,846 chilogrammi. La droga era ben nascosta all’interno di un frigo-box da campeggio rinvenuto all’interno di un ripostiglio dell’abitazione, custodita in una busta in cellophane trasparente e suddivisa in un totale di 50 panetti.
Il cane antidroga “Digos” dell’unità cinofila di Vibo Valentia, dopo aver fatto accesso nel condominio, non ha mostrato alcun tentennamento ed ha puntato con insistenza la porta di quell’appartamento, abitato da una coppia di due insospettabili anziani. Una volta aperto, il segugio poliziotto sì è fiondato verso il ripostiglio dell’abitazione, indicando ai “colleghi” il posto dove “cercare”. Lì la scoperta degli agenti dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente, che avrebbe letteralmente inondato di droga il mercato illecito del capoluogo bruzio. Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagata (da ritenersi presunta innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.