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A quasi un anno di distanza dalla chiusura del carcere lametino e a poco ormai dallo scadere del suo mandato, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza torna a riaprire il caso. Questa volta l’esponente di Sel ha scritto al ministro della Giustizia e ai parlamentari calabresi sottolineando il fatto che dopo i primi impacciati tentativi di dialogo, nulla sarebbe avvenuto. Il carcere non è stato riaperto, né la casa circondariale ha trovato un altro uso, come ad esempio, ospitare gli uffici della polizia penitenziaria, così come si era detto.
Il sindaco, nei giorni scorsi aveva anche scritto ad alcuni esponenti dell’amministrazione penitenziaria lamentando proprio la mancanza di dialogo. Forse perché in realtà il capoluogo non ha alcuna intenzione di lasciare andare gli uffici? Sembrerebbe, infatti, che il comune di Catanzaro sia al lavoro per sostenere questa possibilità mettendo a disposizione del ministero, in comodato d’uso gratuito, l’edificio di via San Brunone di Colonia.
Ipotesi a cui si affianca anche quella diffusa dal sindacato Uilpa. Gennario De Fazio, segretario nazionale, aveva, infatti, annunciato proprio a LaC il progetto di ristrutturazione della caserma di polizia penitenziaria del capoluogo al fine di destinare due interi piani agli uffici.
Ma Speranza non demorde e cerca di attirare l’attenzione del ministero sui disagi degli operatori e dei familiari dei detenuti, costretti a spostarsi. «So bene - afferma - che sopratutto negli ultimi mesi le vicende politiche e istituzionali hanno conosciuto ben altre priorità. Ritengo però sia ormai arrivato il momento di prendere una decisione positiva rispetto ad una situazione che si trascina da troppo tempo».