Ammesse le richieste di abbreviato per 41 dei 44 indagati coinvolti nei due tronconi dell’operazione Chimera a carico di presunti affiliati al clan Torcasio-Cerra-Gualtieri, raggiunti tra maggio e ottobre dello scorso anno da un’ordinanza  di custodia cautelare. I riti alternativi verranno discussi il 23 giugno prossimo, mentre per i tre che hanno deciso di proseguire la normale udienza preliminare, Lucia Vaccaro, Giancarlo Puzzo e Peppino Festante, il pm della distrettuale Elio Romano ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio e il gup deciderà il prossimo 11 maggio, al termine delle arringhe difensive (nel collegio difensivo compaiono i nomi degli avvocati Lucio Canzoniere, Antonio La Russa, Francesco Gambardella, Salvatore Cerra, Salvatore Spinelli). Gli imputati sono accusati di estorsioni a decine di esercizi commerciali,  richieste di denaro ed acquisti a cifre simboliche o scontate fino al 50% , associazione a delinquere di stampo mafioso e rapina. I promotori, direttori e organizzatori della cosca, “da anni contrapposta in una faida al clan dei Giampà, sono , secondo le ipotesi di accusa, il capo storico della consorteria criminale  Nino Cerra, che insieme alla sorella Teresa, a Vincenzo e Pasquale Torcasio, e a Cesare e Antonio Gualtieri, avrebbero tenuto le redini della cosca lametina.“Chimera” ricostruisce lo scenario criminale della cosca “Cerra – Torcasio” un tempo, autonoma e poi alleata con quella dei Giampà, ed alla quale, in epoca successiva alla scissione, si è avvicinata la famiglia “Gualtieri” che fino al 1992 non era inserita nel contesto mafioso come famiglia autonoma o aggregata ad altre consorterie criminali lametine. Quella dei “Cerra – Torcasio – Gualtieri”,  dopo la disarticolazione delle “cosca Giampà”, con le operazione “Medusa” e “Perseo”, approfittando “del declino dei Giampà risultava essere l’unica cosca delinquenziale operante a Lamezia Terme .

Gabriella Passariello