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Su 44 indagati nei due tronconi dell’operazione Chimera a carico di presunti affiliati al clan Torcasio-Cerra-Gualtieri, raggiunti tra maggio e ottobre dello scorso anno da un’ordinanza di custodia cautelare, in 41 hanno formalizzato la richiesta di abbreviato nell’aula bunker davanti al gup del Tribunale di Catanzaro Domenico Commodaro e in tre proseguiranno la normale udienza preliminare. Si tratta di Lucia Vaccaro, Giancarlo Puzzo e Peppino Festante. Il 5 maggio il gup deciderà sulle richieste di rito alternativo e su coloro che seguiranno il rito ordinario, dopo aver dato la parola agli avvocati difensori (nel collegio difensivo compaiono i nomi degli avvocati Lucio Canzoniere, Antonio La Russa, Francesco Gambardella, Salvatore Cerra). Gli indagati sono accusati di estorsioni a decine di esercizi commerciali, richieste di denaro ed acquisti a cifre simboliche o scontate fino al 50% , associazione a delinquere di stampo mafioso e rapina. I promotori, direttori e organizzatori della cosca, “da anni contrapposta in una faida al clan dei Giampà, sono , secondo le ipotesi di accusa, il capo storico della consorteria criminale Nino Cerra, che insieme alla sorella Teresa, a Vincenzo e Pasquale Torcasio, e a Cesare e Antonio Gualtieri, avrebbero tenuto le redini della cosca lametina.“Chimera” ricostruisce lo scenario criminale della cosca “Cerra – Torcasio” un tempo, autonoma e poi alleata con quella dei Giampà, ed alla quale, in epoca successiva alla scissione, si è avvicinata la famiglia “Gualtieri” che fino al 1992 non era inserita nel contesto mafioso come famiglia autonoma o aggregata ad altre consorterie criminali lametine. Quella dei “Cerra – Torcasio – Gualtieri”, dopo la disarticolazione delle “cosca Giampà”, con le operazione “Medusa” e “Perseo”, approfittando “del declino dei Giampà risultava essere l’unica cosca delinquenziale operante a Lamezia Terme .
Gabriella Passariello