L’indagine avrebbe svelato gli interessi della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro nella politica, oltre che nell’ambito dell’usura e delle armi
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C’è anche il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, fra le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Faust” condotta dalla Dda di Reggio Calabria. L’indagine avrebbe svelato gli interessi delle cosche della Piana di Gioia Tauro nella politica, oltre che nell’ambito dell’usura e delle armi.
Chi è Giuseppe Idà
È diventato sindaco nel giugno del 2016, ottenendo un risultato lusinghiero, con oltre il 57,7% dei consensi, superando nettamente l’allora rivale Giacomo Saccomanno fermatosi al 42%. Idà aveva preso il posto di Elisabetta Tripodi, il cui mandato era terminato anzitempo per problematiche squisitamente politiche.
Nonostante la giovane età, è stato in passato anche vice segretario regionale dell’Udc per poi fuoriuscire dal partito nel 2015, nel momento in cui anche l’ex leader Ferdinando Casini lasciò lo scudocrociato.
In questi anni, il primo cittadino rosarnese ha affrontato diverse questioni delicate, fra cui quella dei migranti nella cittadina della Piana e poi, nel recente passato, il coronavirus che ha colpito in modo particolare Rosarno, portando anche al decesso di un assessore. Da più parti ormai si dava per certa una sua possibile candidatura al consiglio regionale della Calabria nelle prossime elezioni. Ipotesi che, ovviamente, ora viene stoppata improvvisamente a causa delle accuse piovute addosso al primo cittadino di Rosarno.