L'indagine "Coccodrillo" era incentrata sull'intestazione fittizia di beni realizzata attraverso una serie di società, formalmente intestate a terzi, e tuttavia controllate e gestite dagli stessi titolari dell'impresa
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Il Gup di Catanzaro ha rinviato a giudizio quattro persone nell'ambito di uno stralcio del procedimento denominato "Coccodrillo", istruito dalla Dda di Catanzaro contro un sistema, che vede al centro gli imprenditori Lobello, incentrato sull'intestazione fittizia di beni realizzata attraverso una serie di società, formalmente intestate a terzi, e tuttavia controllate e gestite dagli stessi titolari dell'impresa. E questo al fine di sottrarre il patrimonio aziendale all'adozione di eventuali misure di prevenzione antimafia.
Per Antonio, Giuseppe e Daniele Lobello si procede separatamente perché hanno ottenuto il giudizio immediato. Il pubblico ministero, Veronica Calcagno, ha chiesto 12 anni per Giuseppe Lobello e 8 anni per Antonio e Daniele Lobello. Oggi il giudice per l'udienza preliminare ha rinviato a giudizio Domenico Rotella, titolare fittizio di una delle società create dai Lobello; Francesca Rotella, titolare effettiva della società Marina Cafè; Anna Rita Vignarolo, titolare fittizia della stessa Marina Café, e Vitaliano Maria Fulciniti, ragioniere del gruppo Lobello. Per loro il processo avrà inizio il prossimo 17 giugno. È stata stralciata, invece, la posizione di Marika Lobello, tra i titolari effettivi della società Marina Cafè , difesa dall'avvocato Saverio Loiero.
Gli altri imputati hanno scelto il rito abbreviato che avrà inizio il prossimo primo dicembre con la requisitoria del rappresentante della pubblica accusa. Si tratta di Pietro Garcea, Giuseppe Rotella e Caterina Garcea, titolari fittizi della società Strade Sud; Antonio Capellupo, che come consulente esterno avrebbe suggerito a Giuseppe Lobello le operazioni da effettuare; Francesco Iiritano, dipendente del gruppo Lobello nominato presidente e legale rappresentante del Consozio Zeus; Vincenzo Pasquino, Pasquale Torchia e Pasquale Vespertini, ragionieri del gruppo Lobello, e Luciano Vitale, dipendente del gruppo Lobello, nominato fittiziamente presidente del Consorzio Stabile Genesi.