L'accusa per entrambi è di omicidio preterintenzionale. Ieri sera si è svolta l'autopsia sul corpicino della piccola. Il padre e la madre si professano innocenti e respingono con forza l'ipotesi di violenza
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Omicidio preterintenzionale. E' questa l'accusa che pende sul capo di Giuseppina Zaffino e Domenico Ciancio, genitori di Francesca, la bambina di due mesi e mezzo spirata all'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro dopo essere stata trasferita da Vibo Valentia con gravi complicanze respiratorie.
I due avvisi di garanzia sono stata emessi nella giornata di ieri dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che ha aperto un fascicolo d'indagine a carico dei due coniugi, disponendo contestualmente l'autopsia sul corpo della piccola Francesca, avvenuto nella serata di ieri all'ospedale Pugliese di Catanzaro. Alle attività ha partecipato anche il consulente nominato dalla coppia, Alfonso Luciano, che assistiti dall'avvocato Piero Chiodo si professano innocenti. In particolare, la madre della bambina verserebbe in uno stato confusionale.
Secondo la ricostruzione, le prime complicanze respiratorie avrebbero iniziato a manifestarsi per la bambina dopo la somministrazione di un vaccino. Francesca Ciancio nel giro di poco tempo avrebbe quindi perso conoscenza e da qui la corsa verso l'ospedale Pugliese di Catanzaro. I genitori respingono con forza l'accusa e l'ipotesi di aver usato violenza nei confronti della bambina di soli due mesi ma sarà ora l'esito dell'autopsia a chiarire i contorni della vicenda.
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