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L’inchiesta sull’omicidio colposo di Antonio Occhionorelli, 71enne, residente a Squillace avvenuta il 9 maggio dello scorso anno al Policlinico di Catanzaro è arrivata al capolinea. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Paolo Petrolo ha chiuso le indagini a carico del cardiochirurgo Pasquale Mastroroberto e dei medici Pasquale Napoli, Luigi Irrera e Giuseppina Mascaro, tutti in servizio nel reparto Utic. del Policlinico Universitario di Germaneto. I famigliari non si erano rassegnati a quella morte apparsa sin da subito assurda. Antonio Occhionorelli, residente a Squillace, aveva 71 anni quando, il 9 maggio dello scorso anno, spirò nel reparto UTIC del Policlinico Universitario di nCatanzaro. Era arrivato dopo un ricovero all’Ospedale di Soverato il 5 maggio per una crisi anginosa per poi morire per una “sinergia letale”, per negligenza, imperizia dei medici che lo hanno avuto in cura, secondo le tesi accusatorie. I camici bianchi non si sarebbero accorti che il valore dell’emoglobina, nel paziente, stava calando in modo progressivo senza che gli stessi provvedessero ad un’emotrasfusione. Il cardiochirurgo Mastro Roberto avrebbe omesso e tardato l’esecuzione di un intervento di rivascolarizzazione miocardica “al manifestarsi di un’angina instabile”. Fin qui le ipotesi di accusa.