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Nel corso della notte, gli agenti della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, con il concorso del Servizio Centrale Operativo hanno tratto in arresto 48 persone, destinatarie di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
I reati contestati - Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso (sia in termini di appartenenza organica che di concorso esterno), estorsioni, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini.
Colpo ai clan Trapasso e Tropea - I provvedimenti hanno smantellato la potente e pericolosa cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Trapasso - egemone sul vasto territorio costiero a cavallo tra le provincie di Catanzaro e Crotone - e la ‘ndrina collegata dei Tropea.
Proprio la circostanza che il teatro dei fatti sia una zona di confine tra due provincie, che comprende il territorio, a spiccata vocazione turistica, dei comuni di Sellia Marina, Cropani, Botricello, Sersale, Cutro e la frazione San Leonardo di quest’ultimo centro, ha ispirato il nome della operazione (“Borderland”), che ha preso l’avvio da una serrata attività di sorveglianza fisica ed elettronica degli indagati da parte della Squadra Mobile di Catanzaro, coordinata dal Sostituto Procuratore Dott. Vincenzo Capomolla e dai Procuratori Aggiunti Dott. Vincenzo Luberto e Dott. Giovanni Bombardieri con la Supervisione del Procuratore Capo, Dott. Nicola Gratteri.
Operazione Borderland, emersi i rapporti tra le più potenti cosche calabresi
In particolare, l’attività d’indagine ha disvelato l’esistenza di due distinti sodalizi mafiosi, pesantemente armati, quello dei Trapasso di San Leonardo di Cutro (KR) e quello dei Tropea/Talarico di Cropani Marina (CZ), strettamente dipendente dal primo, dediti in prevalenza all’attività usuraria, all’esercizio abusivo del credito, alle estorsioni, alla gestione ed al controllo delle attività economiche presenti sul territorio, soprattutto turistiche, sia direttamente che per interposizione di persone.
I legami con le altri grandi cosche - Le investigazioni hanno dimostrato come la cosca di ‘ndrangheta dei Trapasso, capeggiata dal cinquantottenne Giovanni Trapasso e dai figli Leonardo, detto Nana’ e Tommaso, rivestisse un ruolo di assoluto rilievo nel panorama delle consorterie mafiose dell’area, operando in stretta connessione con le omologhe compagini dei Grande Aracri di Cutro, dei Farao-Marincola di Cirò Marina, dei Bubbo di Petronà, dei Ferrazzo di Mesoraca e vantando solidi rapporti con le più influenti cosche della regione.
L’ascesa del clan Tropea - Nel corso delle indagini si è assistito, inoltre, all’ascesa criminale del clan mafioso facente capo a Giuseppe Tropea ed allo zio Francesco Talarico, i quali, inizialmente assoldati come “manovalanza” dal clan Trapasso, hanno gradualmente conquistato una propria autonomia nel territorio di Cropani Marina, soprattutto con riferimento all’attività usuraria, seppur con l’obbligo di rendiconto alla cosca “madre” di San Leonardo.
Il potente sodalizio cutrese, invece, ha imposto il proprio autorevole controllo del territorio, oltre che attraverso una vera e propria “occupazione militare” dell’area di riferimento, anche attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e favoreggiatori, appartenenti sia al mondo imprenditoriale che a quello delle istituzioni lato sensu inteso.
Le elezioni del 2014 - A tal proposito, infatti, è stato registrato e documentato il condizionamento del voto amministrativo del maggio 2014 nel comune di Cropani (CZ), condizionamento finalizzato alla acquisizione di appalti e servizi pubblici che ha portato all’elezione, come candidato in una lista civica, del vice sindaco Francesco Greco, quest’ultimo riconosciuto responsabile dall’Autorità Giudiziaria di concorso esterno all’associazione mafiosa.
Operazione Borderland, in manette il vicesindaco di Cropani
Le estorsioni - L’organizzazione dei Trapasso è risultata particolarmente attiva in delitti di tipo estorsivo realizzati nei confronti di numerosi imprenditori operanti nell’alto ionio catanzarese e nella provincia crotonese, in danno dei quali, talvolta, è giunta sino alla espropriazione, di fatto, di beni strumentali delle aziende o di beni personali e di famiglia, per soddisfare le proprie pretese.
Operazione Borderland, eseguito il sequestro di numerosi beni
I nomi:
1. Giovanni Trapasso
2. Vincenzo Trapasso
3. Leonardo Trapasso
4. Tommaso Trapasso
5. Giuseppe Trapasso
6. Gregorio Aiello
7. Salvatore Aiello
8. Antonio Bianco
9. Vito Borelli
10. Raffaele Bubbo
11. Pier Paolo Caloiro
12. Gianluca Colosimo
13. Giovanni Colosimo
14. Massimo Colosimo
15. Alex Correale
16. Alessandro Cosco
17. Stefano Roberto Cosco
18. Damiano Giovanni Drago
19. Domenico Esposito
20. Rosetta Esposito
21. Rosario Falsetti
22. Francesco, inteso "Raffaele" Greco
23. Luigi Greco
24. Klodian Hymeti
25. Giuseppe Graziano Macrì
26. Salvatore Macrì
27. Antonio Mancuso
28. Giuseppe Mancuso
29. Eliseo Mercurio
30. Vincenzo Niutta
31. Gianfranco Palaia
32. Giuseppe Palaia
33. Giuseppe Quintino
34. Rolando Russo
35. Francesco Talarico
36. Giovannibattista Talarico
37. Pasquale Talarico
38. Vincenzo Talarico
39. Antonio Taverna
40. Carmine Taverna, classe 1960
41. Carmine Tropea
42. Francesco Tropea
43. Giuseppe Tropea
44. Renzo Tropea
45. Vincenzo Tropea
46. Antonio, inteso "Chitarra", Viscomi
47. Massimo Zofrea
48. Salvatore Stanizzi
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