Il professionista era accusato di truffa aggravata in concorso con un familiare del defunto. Dimostrata l’autenticità delle firme apposte sui documenti. La battaglia giudiziaria si conclude dopo 8 anni
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Il giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari, a conclusione di una lunga e articolata istruttoria dibattimentale, ha assolto, perché il fatto non sussiste C.D., difeso dagli avvocati Vincenzo Adamo e Marina Pasqua, promotore finanziario di un primario Istituto di credito, imputato del reato di truffa aggravata.
Il professionista, secondo l’accusa avrebbe autenticato delle firme apocrife di un proprio cliente, deceduto nel 2016, attraverso le quali veniva nominato beneficiario di sei polizze vita, dell’importo complessivo di circa 900.000,00 euro, il nipote L.G., anche lui imputato in concorso per truffa aggravata, per il quale il giudice ha applicato la prescrizione del reato. Ad avviare la presente vicenda giudiziaria furono tre nipoti dell’uomo, i quali, attraverso una consulenza tecnica avevano ipotizzato che le firme apposte su quelle polizze, non rientrate nell’asse ereditario, fossero state falsificate al fine di avvantaggiare L.G., alla presenza del promotore finanziario C.D.
La difesa di quest’ultimo, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Adamo e Marina Pasqua, ha dimostrato, anche con l’ausilio di un proprio consulente esperto in grafologia forense, Paola Astori di Milano, la legittimità dell’operato del proprio assistito e l’autenticità delle firme apposte sulle polizze, ribaltando la tesi rappresentata nel Giudizio dal consulente del pubblico ministero. I legali hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, dopo ben 8 anni di battaglia giudiziaria.