Caso Riace, Lucano all'uscita del Tribunale: «Se è uno Stato di diritto tornerò libero»

VIDEO | L’arresto dell'ex sindaco e la detenzione agli arresti domiciliari risalgono 2 ottobre scorso, quando scattò l’operazione denominata Xenia. Sulla questione immigrati ha dichiarato l'intenzione di uscire dai progetto Sprar

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16 ottobre 2018
13:44

Nulla è ancora stato deciso, ma all’uscita dall’udienza di fronte al Tribunale del Riesame, l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano ha avuto parole di ottimismo per i cronisti che lo attendevano. «Penso sia andata bene. Sono fiducioso nella scarcerazione, se esiste diritto» ha dichiarato. Durante l’udienza Lucano non ha parlato, lo hanno fatto per lui gli avvocati.  

L’arresto di Lucano e la detenzione agli arresti domiciliari risalgono 2 ottobre scorso, quando scattò l’operazione denominata Xenia. Lucano ha voluto ringraziare il suo collegio difensivo e si è detto piacevolmente sorpreso del fiume di solidarietà espresso in queste settimane nei suoi confronti.


 

«Andremo avanti da soli»

Nonostante nei giorni scorsi sia arrivata dal Viminale una istanza di trasferimento coatto per i migranti ospitati a Riace, commutata poi in volontaria ma senza contributo finanziario, Lucano ha voluto chiarire che quello che la comunità del piccolo centro del Reggino è riuscita a creare non finirà certo qui. «Riace rappresenta un'idea che va contro la civiltà della barbarie.- ha dichiarato- Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all'integrazione che oggi fanno la differenza. Faremo non uno Sprar ma un'accoglienza spontanea così com'era cominciata, senza soldi pubblici. Voglio trasmettere questo messaggio al Governo, vogliamo uscire dallo Sprar. Faremo ricorso al Tar- ha concluso - come fatto morale»

 

 

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