«Nella Casa circondariale di Vibo Valentia la situazione operativa e le condizioni di lavoro degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria sembrano in continua regressione, sotto certi profili, anche al di là delle contingenze di carattere generale, tanto che negli ultimi tempi si può dire che ormai si è quasi al collasso. Si registra infatti una situazione allarmante, legata sia al problema del sovraffollamento di detenuti, che alla grave carenza di personale». Lo scrivono le segreterie locali dei sindacati di categoria Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa Pp, Cisl Fns, Cgil Fp Pp in una lettera aperta indirizzata al provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria Liberato Guerriero e, per conoscenza, tra gli altri, al capo del Dap Giovanni Russo.

«Fra le innumerevoli, e come tali impossibili da elencare compiutamente, questioni che alimentano spropositatamente le criticità - prosegue la nota - si segnalano principalmente: la sorveglianza a vista di detenuti non di rado si protrae per tempi indefiniti e con affidamento esclusivo, almeno di fatto, alla Polizia penitenziaria in spregio alle vigenti direttive in materia; alta presenza di detenuti con disagio psichico nonostante non vi sia alcuna articolazione per la tutela della salute mentale; elevata incidenza di eventi critici; significativo ricorso al lavoro straordinario programmato per la gestione dell'ordinario servizio; ingente carenza organica del reparto del Corpo di polizia penitenziaria (-107 unità rispetto al fabbisogno quantificato dal Dipartimento dell'amministrazione 9enitenziaria, che corrisponde a un deficit del -59% sugli amministrati); significativa è inoltre la circostanza che con i numeri attuali nonostante si sia fatta una programmazione del piano ferie estive adeguata alle esigenze del personale, la Direzione si è comunque rivolta agli Uffici superiori per richiedere l'assegnazione urgente di unità di polizia penitenziaria prima dell'estate, in quanto nonostante l'impegno si presume che non si potrà accontentare tutto il personale che ne fa richiesta».

«Nonostante tutto - scrivono i sindacati - si continua a lavorare con spirito di abnegazione e senso del dovere. Indubbiamente è comprensibile che non si possa continuare a sostenere tali ritmi. E' impensabile, infatti, che con l'attuale e gravissima carenza di personale, come già detto che si concretizza oltre le 100 unità, si possa realizzare un piano ferie garantendo nel contempo la sicurezza. Tutto ciò al netto dell'impegno del direttore dell'istituto, del comandante del Reparto e dei rispettivi collaboratori, nonché di ciascun operatore che tuttavia non può supplire a inadeguatezze oggettive che necessitano di essere affrontate mediante misure di deflazionamento, quantomeno, della presenza di detenuti con patologie mentali e di tangibile potenziamento dell'organico della Polizia penitenziaria, le quali devono essere assunte a livello provveditoriale e dipartimentale».