Un medico ed un agente della polizia penitenziaria sono stati aggrediti oggi nel carcere reggino di Arghillà. Lo rende noto il sindacato Asppe. Prima, sostiene il sindacato, «l'aggressione ad un medico di turno all'interno del penitenziario con l'uso di forbici da parte di un detenuto che aveva richiesto visita medica. Sempre oggi poi, l'aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario minacciato e costretto poi da tre detenuti ad aprirgli la porta dell'infermeria di reparto».

Per il delegato nazionale Luigi Barbera il carcere di Arghillà «è fuori controllo, persiste uno stato di abbandono percepito dai reclusi che ogni giorno sono autori di gravi eventi critici». Per il segretario generale Asppe confederati Consipe «urge l'intervento del Governo affinché detenuti psichiatrici ed extracomunitari scontino la propria pena in strutture idonee tipo le Rems e laddove possibile nelle loro patrie galere. L'Asppe auspica che queste escalation di violenze all'interno dei penitenziari italiani abbiano una tangibile risposta dallo Stato».