Ha attaccato il suo partito e ha risposto in piazza alle accuse che la Procura di Palmi gli rivolge, il sindaco Orlando Fazzolari indagato per la gestione del Centro di accoglienza dei migranti di Varapodio.


Il primo cittadino ha fatto un comizio in piazza, a meno di una settimana dalla comunicazione della chiusura delle indagini che lo vedono coinvolto assieme agli operatori di una cooperativa, la Itaca che presta servizi per l'ente al di là dell'emergenza migranti, e due funzionari della prefettura di Reggio Calabria.

«Non ho potuto difendermi»

«Sono stato intercettato per 3 anni – ha detto Fazzolari – e né prima né dopo sono stato mai interrogato. Ma non è mia intenzione fare il processo in piazza, disporrò la consultazione degli atti presso il municipio per chiunque vorrà vederli, ma domani stesso scriverò al presidente Mattarella per chiedere garanzie visto che fin qui si è voluto fare alzare una gogna mediatica senza che io mai potessi difendermi».

 

Fazzolari sull'inchiesta in cui a vario titolo si ipotizzano reati quali il falso ideologico, abuso d'ufficio, e frode nelle pubbliche forniture, ha detto che «era ammissibile che noi procedessimo senza gara d'appalto poiché l'importo del servizio era inferiore alla soglia stabilita», difendendo le assunzioni fatte dalla cooperativa - «i profili professionali erano idonei e nessuno scambio politico è stato fatto» - arrivando a toccare la spinosa questione relativa al figlio.

 

«È vero – ha detto il sindaco – ci dava una mano nella emergenza anche con mezzi propri, ma sempre gratuitamente, perché i bisogni dei migranti erano tanti: la verità è il contrario di quello che si vuol far credere interpretando una intercettazione, eravamo noi che offrivamo vestiario ai migranti e non che lui glielo prendesse a loro».

«Non ho favorito imprese»

Sui rapporti che Fazzolari aveva con le ditte che risultavano fornitori durante i 20 mesi di gestione di una struttura aperta in un ex agriturismo, l'amministratore ha detto di essere «un commercialista che opera in un piccolo paese e molte imprese si sono rivolte a me in passato, ma ciò non vuol dire che io le abbia favorite».

La parte finale del comizio il sindaco l'ha riservata «all'amarezza provata quando il mio partito Fratelli d'Italia (che l'ha sospeso, ndr) mi ha scaricato, e dai sindaci della provincia, tranne un caso, non ho ricevuto neanche una telefonata, mentre devo ringraziare il consigliere regionale Marcello Anastasi che mi è stato vicino anche pubblicamente».

 

Questa per sommi capi la posizione di Fazzolari, che ha anche precisato di «aver fiducia nella magistratura», in attesa che la Procura – che ha coordinato una indagine guidata dai carabinieri della Compagnia di Taurianova sotto il nome di "Cara Accoglienza" – stabilisca se chiedere o no il rinvio a giudizio degli indagati, fin qui avvisati soltanto e non sottoposti ad alcuna misura restrittiva.