L'insegnante si è recata dai carabinieri dopo aver notato evidenti tumefazioni sul volto della donna vittima di violenze, che ora si trova in una struttura protetta insieme ai suoi due bambini
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L'avrebbe rinchiusa in casa per evitare che uscisse a chiedere aiuto, dicendole che l’avrebbe uccisa e che avrebbe fatto sparire il suo corpo. Una storia di violenza domestica alla quale i carabinieri di Rende hanno messo fine eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla sua donna nei confronti di un 32enne nigeriano, già denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna convivente, connazionale, di 27 anni.
Le attività investigative intraprese dai militari della stazione di Montalto Uffugo hanno consentito di ricostruire la drammatica situazione familiare in cui versava la donna da diversi anni a causa dei comportamenti aggressivi e violenti del compagno, il quale sarebbe stato solito picchiarla e minacciarla di morte.
È stata un’insegnante della scuola dell’infanzia frequentata dalla figlia della coppia a denunciare ai carabinieri di aver visto evidenti tumefazioni sul volto della donna che un giorno si era recata a scuola per riprendere la figlia con i segni delle aggressioni al volto. I militari dell’Arma hanno ricostruito le condotte dell’uomo che sarebbe stato solito aggredirla fisicamente con schiaffi e pugni, con ginocchiate all’altezza della gola, alle volte tentando di strangolarla torcendole il collo con una corda.
Il tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi dei figli minorenni. Grazie alla segnalazione dell’insegnante e al repentino intervento dei Carabinieri, ora la donna è al sicuro in una struttura protetta dedicata all’accoglienza delle vittime di violenza insieme ai due figli.