La Corte d'Appello di Catanzaro ha questa mattina confermato quasi totalmente le pene già inflitte in primo grado agli imputati coinvolti nell'inchiesta istruita dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Bordeland contro la cosca Trapasso, operante nella zona costiera a cavallo tra la provincia di Catanzaro e Crotone. 

 

L’operazione scattata nel novembre del 2016 aveva portato agli arresti 48 persone tutte accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini

 

Il boss 

La prima sezione della Corte d'Appello ha confermato la pena a venti anni di carcere per il presunto boss Giovanni Trapasso. Ha, invece, rideterminato le pene per i figli Tommaso e Leonardo Trapasso in primo grado condannati a 18 anni di reclusione, in secondo grado rispettivamente a 15 anni e 4 mesi e 14 anni e 6 mesi

 

Le altre condanne

Le altre condanne sono: Stefano Roberto Cosco 12 anni, Pier Paolo Caloiero 11 anni e 4 mesi, Rosario Falsetti 11 anni e 4 mesi, Pasquale Talarico 14 anni, Salvatore Macrì 11 anni e 4 mesi, Massimo Colosimo 8 anni, Vincenzo Trapasso 11 anni e 10 mesi, Antonio Viscomi 12 anni, Eliseo Mercurio 4 mesi di reclusione e una multa di 4mila euro, Alessandro Cosco 3 anni, Raffaele Bubbo 6 anni di reclusione e una multa di 3mila euro, Gianfranco e Giuseppe Palaia 2 anni e 9 mesi di reclusione, Giuseppe Graziano Macrì 2 anni (pena sospesa), Giuseppe Tropea 12 anni, Carmine Tropea 9 anni e 2 mesi, Vincenzo Tropea 10 anni e 6 mesi, Francesco Tropea 7 anni e 4 mesi, Renzo Tropea 6 anni e 8 mesi, Luigi Greco 8 anni

 

Assoluzioni

Assolti invece Giuseppe Quintino, Giuseppe Trapasso, Giuseppe Mancuso, Domenico Esposito, Rosetta Esposito, Gianluca Colosimo e Alex Correale. 

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Antonio Lomonaco, Sergio Rotundo, Pietro Funaro, Luigi Falcone, Gregorio VIscomi, Giovanni Merante, Gianni Russano, Pietro Pitari