Bombardieri: «A Lamezia alcuni politici scendevano a patti con i boss»

Il procuratore di Reggio Calabria ospite a Trame, il Festival dei libri sulle mafie in corso a Lamezia Terme, precisa anche: «Non tutta la politica è collusa»

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di Redazione
22 giugno 2018
12:30

I pensieri e le parole dei sindacalisti uccisi dalla mafia, rievocati nello spettacolo teatrale - musicale di Moni Ovadia e Mario Incudine. Gli intrecci tra le mafie e le logge massoniche deviate. Il ruolo dell’editoria e del giornalismo per raccontare un Sud diverso, che non si rassegna. Questi alcuni dei temi e dei protagonisti della seconda giornata di Trame.8 Festival dei Libri sulle mafie, in corso a Lamezia Terme.

 


Le ramificazioni internazionali della ‘ndrangheta e gli intrecci con le logge massoniche deviate sono stati temi al centro dell’incontro con il giornalista Arcangelo Badolati, il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, lo storico John Dickie. Sulla situazione di Lamezia Terme, Comune sciolto pochi mesi fa per la terza volta per infiltrazioni mafiose, per il magistrato «a Lamezia in occasione delle ultime indagini è stata accertato che alcuni politici locali si rivolgevano a cosche di ‘ndrangheta per ottenere voti. Questo è un dato storico e incontrovertibile: alcuni soggetti politici sicuramente sono venuti a patti con la ‘ndrangheta. Ma non tutta la politica è collusa».

 

La mafia a Roma e le attività, passate e presenti, della Banda della Magliana nell’incontro con la giornalista Raffaella Fanelli che nel suo libro ha intervistato Maurizio Abbatino, boss della Banda romana ed ex collaboratore di giustizia.

«Il male ha una ragione. Non nel senso che abbia ragione, ma ha una causa scatenante. Raccontare questa storia dell’Aspromonte significa assegnare a ciascuno le proprie responsabilità. Non solo agli abitanti dell’Aspromonte, che avevano provato ad essere diversi, ma in parte anche allo Stato», ha commentato lo scrittore Gioacchino Criaco parlando dell’urgenza che lo ha spinto a scrivere il suo ultimo romanzo “La Maligredi”.

 

A concludere la seconda serata di Trame.8, l’anteprima nazionale dello spettacolo di Moni Ovadia e Mario Incudine “La terra è di cu la travagghia. Pensieri e parole dei sindacalisti uccisi dalla mafia” realizzato per Trame, coinvolgendo attori e musicisti del territorio, che nei giorni scorsi hanno seguito nella sede del Civico Trame il laboratorio “Trame di teatro”. «Io sfido quelli che li vogliono aiutare a casa loro. Sfido il ministro Salvini a venire con me “a casa loro” e a dire alle multinazionali di andare via dall’Africa», ha commentato l’artista prima dello spettacolo.

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