Questa mattina un blitz della Guardia di finanza di Scalea ha gettato nuove ombre su uno dei Comuni del Tirreno cosentino. Stavolta a passare sotto la lente di ingrandimento del procuratore capo Pierpaolo Bruni è stato il municipio di Belvedere Marittimo, guidata dal sindaco uscente Enrico Granata. Il primo cittadino risulta indagato per corruzione a causa di un atto contrario ai doveri di ufficio, aggravato dall'art. 110 del codice penale, ossia il concorso di reato. Insieme a Granata, infatti, hanno ricevuto l'avviso di garanzia altre cinque persone, tra cui il consigliere di maggioranza Santino Stumbo. Le altre quattro persone coinvolte dall'inchiesta sono funzionari comunali dislocati in vari uffici. Si tratta di Massimiliano Pepe, Vincenzo Grosso Ciponte, Ciriaco Grosso Ciponte e Antonietta Grosso Ciponte. La procura di Paola contesta l'assunzione di quest'ultima, 33 anni, responsabile dell'ufficio tributario, economico e finanziario dell'ente. Il reclutamento sarebbe avvenuto con modalità poco chiare e risulterebbe forse inquinato da fattori che ledono i principi di trasparenza e lealtà.

Interrogatori fino a sera

Man mano che passano le ore la vicenda appare più nitida e si aggiungono nuovi dettagli. Le fiamme gialle, coordinate dal comandante provinciale Marco Grazioli, in giornata hanno effettuato varie perquisizioni sia negli uffici pubblici riconducibili agli indagati, sia in alcune residenze private. Dopodiché, le sei persone coinvolte nella vicenda sono state chiamate a deporre nelle stanze della procura alle presenza dei loro legali di fiducia. Tutti hanno risposto alle domande e gli interrogatori sono durati fino a tardo pomeriggio. Gli indagati risultano in stato di libertà e per nessuno di loro si è resa necessaria l'applicazione di qualsivoglia misura cautelare. 

Un'indagine che potrebbe allargarsi

L'assunzione contestata in data odierna non è l'unica diventata oggetto di attenzione da parte della magistratura paolana. A novembre scorso un cittadino belvederese aveva gettato benzina sul fuoco inoltrando un esposto in cui raccontava dettagliatamente le stranezze di un altro concorso relativo ad alcune assunzioni avvenute nel Comune di Belvedere. Oggi gli inquirenti hanno acquisito una fitta documentazione e forse tra quelle carte stanno cercando altri spunti di indagine.

 

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