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Erano stata archiviate, ora il gip Francesco Luigi Branda del Tribunale di Cosenza ha deciso di riaprire le indagini sul caso del bimbo nato morto il primo dicembre del 2013 all’Ospedale Annunziata di Cosenza.
No all'archiviazione. Accolta infatti l’opposizione all’archiviazione promossa dal legale dei genitori, l’avvocato Margherita Corriere, supportata da una consulenza di parte redatta dal professore Sergio Funicello, specialista in medicina legale, chirurgia d’urgenza, ostetricia e ginecologia.
Branda ha disposto che il pm del Tribunale di Cosenza faccia nuove indagini, dandogli il termine di 90 giorni per effettuarle, evidenziando in particolare come sia destituita di fondamento la giustificazione dei sanitari di non aver potuto controllare la signora M.C. per indisponibilità di cardiotocografi. Alla luce di simili fatti messi in evidenza è stata ravvisata l’esigenza di nuove e più scrupolose indagini, in particolare sulla prevedibilità ed evitabilità dell’evento, oltre a voler individuare tutti i sanitari che avrebbero dovuto occuparsi dell’esecuzione del tracciato cardiotocografico e degli altri esami diagnostici necessari a rilevare nell’immediato la sofferenza fetale, insieme all’ostetrica incaricata di seguire la partoriente.
Soddisfazione è stata espressa dai genitori e dal legale della coppia cosentina, Margherita Corriere, che ha affermato subito dopo la decisione: “Aspettavamo fiduciosi il responso del gip, che è stato molto puntuale. Ora il tutto passa al pm per le ulteriori indagini, che prevediamo essere più scrupolose delle precedenti. Sono soddisfatta di tale provvedimento e continueremo, nel rispetto dei ruoli e dei compiti assegnati dalla legge, ad attenzionare il caso in un lavoro di squadra, in sinergia con il medico legale, Sergio Funicello”.