Tommaso Marchese è il nonno di Domenico, questo il nome che i genitori avevano deciso di dare al loro secondogenito. Lo incontriamo nello studio legale dell’avvocato Antonella Natale, del foro di Vibo Valentia. A lei la famiglia di Favelloni di Cessaniti, si è affidata per fare chiarezza sul decesso del feto. Non riesce a trattenere le lacrime Tommaso. Ricorda la telefonata di ieri mattina. Ricorda le parole del figlio: «Piangendo mi ha detto, papà il bambino è morto! Non ci potevo credere» -  racconta tra le lacrime. «Non vedevamo l’ora di abbracciare questo nipotino che avrebbe riempito la nostra famiglia di gioia e invece eccomi qui in uno studio di un avvocato per sporgere denuncia».

 

Con lui ripercorriamo le ultime settimane vissute dal figlio e dalla giovane nuora, un’insegnante di 32 anni. «Il 26 settembre la visita in ospedale, era tutto regolare. Il bambino stava bene. Ci vediamo la prossima settimana per programmare il cesareo» - le ultime parole del medico. Ma di settimane ne sono passate due.

Lunedì scorso, non ottenendo nessuna risposta sulla data del cesareo, lo stesso nonno si è recato in reparto per chiedere spiegazioni. L’ostetrica lo avrebbe rassicurato: «La chiameranno a breve, state tranquilli».

Ieri il malessere della donna che si è precipitata in ospedale: «Tornate domani, oggi non è possibile intervenire, manca l’anestesista» – avrebbe detto  un operatore sanitario. E così stamattina marito e moglie insieme al  figlio di due anni, si sono  ripresentati in ospedale, scoprendo dal tracciato che il cuore del feto aveva smesso di battere.

Spetterà alla magistratura fare luce su ciò che è accaduto ed accertare eventuali responsabilità. «Noi familiari, io come nonno, volevo solo abbracciare il mio nipotino, non essere in questo studio…».