La Procura ha inviato un avviso di garanzia al proprietario dell’attività commerciale devastata da un ordigno lo scorso 18 maggio. Nella stessa notte era stato danneggiato un altro locale sempre di sua proprietà
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Arriva una novità importante nel caso della esplosione del Bilotti Caffè, saltato in aria nella notte del 18 maggio scorso a Cosenza. Gianfranco Parise, 62 anni, titolare del locale, è stato indagato dalla procura per i reati di tentata truffa e danneggiamento. L’inchiesta condotta dal sostituto Antonio Bruno Tridico e coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dall’aggiunto Marisa Manzini, prende dunque una direzione ben precisa: quella di una simulazione messa in campo per incassare il risarcimento dall’assicurazione.
Nessuna altra notizia filtra dalle stanze del tribunale, né da quelle del comando compagnia dei carabinieri, che si occupano della vicenda agli ordini del capitano Jacopo Passaquieti. Un elemento però sembra assodato: a dare una svolta sarebbero state le immagini catturate da alcune videocamere nascoste, piazzate dal Nucleo Decoro Urbano della polizia municipale, finalizzate a contrastare l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Occhi indiscreti dei quali l’attentatore non era a conoscenza. E poi c’è il ritrovamento di un giubbino a poca distanza dal luogo dell’esplosione, giudicato di notevole interesse dagli inquirenti.
La sensazione è che gli artefici della deflagrazione abbiano sbagliato i calcoli, provocando un danno ben più grave da quello preventivato, mettendo a repentaglio persino la stabilità dell’edificio. Restano in piedi diversi interrogativi, legati anche al numero delle persone coinvolte. Dovevano essere almeno in due, giacché contemporaneamente al botto di Via Caloprese, in Via Padre Giglio prendeva fuoco un altro locale sempre riconducibile a Gianfranco Parise.
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