Tante luci ed eccellenze e qualche ombra di troppo per la balneabilità della provincia di Reggio Calabria, nel territorio della città metropolitana per intenderci che va dal centro lungo la costa fino a Gioia Tauro. «La balneazione non è funzionale a vedere lo stato di salute delle acque, ma tende a verificare l’effetto che fa il mare sul bagnante. Non a caso ad essere monitorati sono l’escherichia coli e gli enterococchi intestinali, due parametri microbiologici che incidono direttamente sulla salute del bagnante».

A chiarire i particolari Giorgio Altimari, funzionario del dipartimento Arpacal. Il lavoro dell’Arpa in tal senso si sviluppa per gli 800 chilometri di costa calabrese, nei Cinque dipartimenti provinciali: «Le misurazioni sono fatte nel corso della stagione balneare, da aprile e fino a settembre, ognuno dei punti previsti viene misurato una volta al mese, i risultati vengono caricati sul portale del ministero della Salute. Le misurazioni di quest’anno serviranno il prossimo anno a che la Regione Calabria (competente a determinare la balneabilità delle coste) emetta il decreto con il quale stabilisce la qualità dei punti (eccellente, buona, scarsa) e di conseguenza se un tratto è balneabile oppure no. Quello che noi facciamo quest’anno servirà alla Regione per la balneabilità del prossimo anno. La Regione Calabria quest’anno ha fatto un decreto sulla base dei risultati del 2020».

Balneazione, gli interventi

«Ogni mese si prelevano dei campioni, nel momento in cui c’è un esito positivo tutto ok – chiarisce ancora il funzionario - Vengono caricati i dati sul portale del ministero. In caso di sforamenti dei valori, l’esito negativo della risultanza delle analisi viene comunicato subito al comune. Il sindaco ha il compito (come stabilito dalla legge 206 del 2008) di emettere l’ordinanza di divieto di balneazione temporanea di quel tratto di costa che è stato interessato da questi valori non positivi. Entro 72 ore dall’esito negativo, l’Arpa ritorno sul posto e rifà le analisi per verificare. Se continuano ad essere negative di fatto continua ad essere vietata la balneazione e inciderà fattivamente sulla valutazione del prossimo anno. Se invece si tratta di inquinamento di breve durata, provocato da un fatto straordinario che è ritornato nella normalità, il sindaco ritira l’ordinanza del divieto di balneazione ed il tratto torna balneabile».


Balneazione a Reggio Calabria

Reggio città sul mare, che fa godere gli occhi col panorama unico al mondo delle Sicilia appena distante. Reggio che del mare potrebbe fare una immensa ricchezza e che questo rapporto sta cercando di costruirlo. Per quanto riguarda la balneabilità ci sono ampi margini di miglioramento. È vero, le difficoltà sono dovute anche alla depurazione, che in centro hanno un peso notevole, però lavorando per migliorare la qualità dell’acqua ancora più zone potranno vivere appieno il rapporto con il mare offrendo a residenti un’ottima alternativa ai viaggi lontano e facendo scoprire ai turisti una nuova potenzialità che per la città dello Stretto non è affatto scontata.

Partiamo dalla zona Sud dove sicuramente il mare di Bocale, a ragione, rappresenta una meta privilegiata dei reggini: acque cristalline, balneabili e senza eccezioni di qualità eccellente. Lo stesso per le zone di San Gregorio e Ravagnese. Arrivando nella vicina Pellaro la situazione delle acque non è tutta rosea: si salvano Pellaro Martorana, Occhio di Pellaro balneabile e Punta Pellaro (qualità dell’acqua eccellente); invece a Pellaro Lume balneazione temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua scarsa). Nessuna nota positiva per Reggio Centro, le acque che fanno godere la vista dei reggini dal lungomare in realtà non sorridono in quanto a balneabilità.

Lido comunale Pontili nord e sud temporaneamente vietata per inquinamento (con qualità dell’acqua scarsa) e Villa Zerbi con balneazione temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua sufficiente). Anche al Circolo velico balneazione temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua sufficiente). Idem per l'Annunziata dove è temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua scarsa).

Andando verso nord la situazione migliora col Lido Caponera balneabile (qualità dell’acqua buona); l’Oasi balneabile (qualità dell’acqua eccellente). Eccezione solo Pentimele dove la balneazione è temporaneamente vietata per inquinamento (ma la qualità dell’acqua è sufficiente). A Gallico la situazione va gradualmente a peggiorare spostandosi verso nord: zona Camping balneabile con qualità dell’acqua eccellente); Fata Morgana balneabile (qualità dell’acqua eccellente) fino invece al Lido Mimmo con balneazione temporaneamente vietata per inquinamento (ma qualità dell’acqua buona), per poi precipitare in zona Limoneto temporaneamente vietata per inquinamento (con qualità dell’acqua scarsa). Risultati che non promettono bene anche più a nord con Catona: al centro Svizzero balneabile (qualità dell’acqua buona); mentre al Bar Reitano balneabile (ma qualità dell’acqua scarsa); bocciato il Circolo nautico temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua scarsa).

Reggio, 35 milioni di euro per depurazione

Sul tema abbiamo sentito l’assessore comunale all’ambiente, Paolo Brunetti che ha chiarito: «Già tanto è stato fatto riguardo alla sistemazione di scarichi abusivi che, nel corso degli anni, avevano determinato la non balneabilità di alcuni tratti di costa. Da un lato il lavoro su Vallone Petrara che ci ha permesso di distinguere le acque piovane da quelle nere. Il secondo, e non meno importante intervento, riguarda la zona del viale Aldo Moro, dove sono stati eliminati gli sversamenti di acque nere che interessavano due traverse. Prosegue il lavoro insieme al Commissario ad acta per l'investimento di 35 milioni di euro dei fondi Cipe che ci consentiranno di efficientare i servizi di raccolta delle acque nere, ai quali si aggiunge l'efficientamento dei depuratori, soprattutto quelli di Ravagnese, Gallico e Pellaro. Entro il 2022 dovrebbero partire i lavori per l'efficientamento di tutto il sistema».

Balneazione Area dello Stretto

Si conferma l’eccellenza della qualità dell’acqua in tutta l’area dello stretto: da Villa San Giovanni, passando per Scilla e fino a Bagnara, le perle del tirrenico, messe in fila, una dopo l’altra offrono panorami mozzafiato di fronte a Messina e un mare da fare invidia. Tutte e tre le località si distinguono in ben quattordici punti di controllo della balneabilità per un’acqua di qualità eccellente. Le correnti dello Stretto contribuiscono a favorire il ricambio e a mantenerle più “fresche” anche nelle giornate più afose dell’estate. Un’eccellenza raggiunta, organizzata e puntuale grazie ai lidi che ogni anno fanno il pienone di residenti poiché sono le spiagge più vicine a Reggio e più facilmente raggiungibili in autostrada in modo più scorrevole rispetto alla Statale 106 della zona ionica. Ma anche di turisti poiché i loro nomi, tra storia e leggenda, riecheggiano in tutto il mondo: basti pensare alla “omerica” Scilla.

Balneazione Piana di Gioia Tauro

Anche le acque della Piana per la balneabilità sono sulla buona strada, ma c’è ancora da lavorare. Sicuramente il podio va alle acque di Palmi: le suggestive località Marinella, lo Scoglio dell’Ulivo e la Tonnara si confermano piccoli paradisi, scelti anche da turisti vip. In tutta la parte della cittadina la qualità della balneabilità delle acque è eccellente: sia nelle zone del Lido La Quiete balneabile, Lido Miami balneabile e Lido Pierino balneabile.

Il secondo posto alle acque di San Ferdinando si parte infatti con la qualità dell’acqua eccellente di località Convento; per passare poi al Lido Vascello balneabile (qualità dell’acqua buona) e il Camping Porta del Sole balneabile (qualità dell’acqua sufficiente). Da dimenticare invece Delta Mesima temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua scarsa).

Tanto da migliorare per le acque di Gioia Tauro: in località Sidac la qualità dell’acqua buona, ma non lo stesso per località Petrace balneabile ma con qualità dell’acqua scarsa e il Pontile Nord temporaneamente vietata per inquinamento (qualità dell’acqua scarsa).