«Il 29 maggio, quando arriveranno, li accoglieremo come è nostro dovere e gli chiederemo anche il perché». A parlare, nel corso di una conferenza stampa, è l'ingegnere Alberto Ortolani, che per diciassette anni, mediante le società di cui è amministratore, ha gestito l'intero compendio dell'aviosuperficie di Scalea. Le persone che dovranno essere accolte, invece, sono gli amministratori locali e i componenti dell'ufficio tecnico comunale della città di Torre Talao, che in quella data andranno ad accertarsi che Ortolani sgomberi il campo, lasciando spazio, probabilmente, ad altri gestori temporanei, che si occuperanno dell'area nei mesi estivi. Si tratta di una vicenda dai contorni non ben definiti, nonostante se ne discuta già da tempo.

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Cosa è successo

Difficile spiegare in poche parole cosa stia accadendo in queste settimane a Scalea e perché, nel giro di poche ore, Ortolani sia stato messo alla porta e senza alcun preavviso. Sostanzialmente è accaduto che nel mese di febbraio, dal Comune di Scalea è stata inviata una pec all'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) in cui improvvisamente si sollevava la questione del mancato rinnovo della concessione dell'area, benché Ortolani ne avesse fatto ripetutamente richiesta negli anni. Preso atto che l'ultimo rinnovo risulta essere scaduto il 31 dicembre del 2008, l'Enac ha quindi dichiarato la decadenza dei titoli di Ortolani a poter gestire l'area.

Nell'arco di una manciata di ore, la disponibilità dell'aeroporto minore di Scalea è passata da h24 a occasionale, senza contare tutti gli altri disservizi, con l'ingegnere napoletano ancora calato nei panni del responsabile delle manovre di volo. Quando, però, questi ha provato a dialogare con l'amministrazione comunale, non ha trovato alcun varco. Il sindaco Giacomo Perrotta ha detto espressamente che Ortolani non deve più gestire l'area perché non ne ha i titoli, senza valutare accordi temporanei, parole che ha ribadito anche nella conferenza stampa di una settimana fa. Ma tutti si chiedono: senza un esperto a gestire l'area, di chi sarà la responsabilità di ciò che avverrà in pista dal 29 maggio in poi? L'aviosuperficie potrà ancora funzionare? Quali e quante saranno le perdite in termini economici e turistici? Perrotta ha fatto sapere che la sua squadra è già al lavoro per indire un bando che individui un nuovo gestore, ma alla luce delle lungaggini burocratiche, appare chiaro che ci vorranno degli anni prima che un altro imprenditore possa mettere piede nella struttura e avviare un progetto concreto.

La gestione temporanea

Stando alle parole del primo cittadino, che rappresenta l'ente proprietario della struttura, si procederà con un affidamento temporaneo ad altro gestore almeno durante i mesi estivi. Tale decisione comporta la totale estromissione dall'area di Ortolani, che, come gli è stato comunicato, dovrà lasciare definitivamente gli uffici dell'aeroporto lunedì 29 maggio. «Io penso che l'estromissione auspicata dal Comune non si può verificare - ha dichiarato l'ingegnere ai nostri microfoni -, non si può assolutamente abbandonare una struttura del genere in una settimana. Poi ci sono dei passaggi legali che il Comune deve fare per la cessione dell'aeroporto dalla nostra gestione alla gestione successiva, e su questo io sarò inderogabile, per un fatto di tutela mia, dei cittadini, e dell'aeroporto che è un obiettivo sensibile». Ed inoltre: saranno sufficienti poche settimane a trovare un gestore disposto a gestire un aeroporto da 4mila voli l'anno partendo da zero? Come spiega ancora Ortolani, è vero che la struttura è di proprietà comunale, ma è altrettanto vero che tutto quello che vi è al suo interno, compresi alcune attrezzature e velivoli da svariati milioni di euro, non lo sono ed è facilmente intuibile che tali attrezzature, compresi i suppellettili, torneranno ai legittimi proprietari quando questi saranno gentilmente inviati ad avviarsi verso la porta d'uscita.