Il procuratore Nicola Gratteri ha illustrato i dettagli della maxioperazione che stamattina ha scosso la Calabria. In diretta dalla Procura di Catanzaro, il giudice ha parlato delle indagini nei limiti permessi dalla riforma Cartabia.

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«Oggi abbiamo arrestato 41 presunti innocenti - ha esordito - sono indagati per associazione di stampo mafioso, per associazione a delinquere e per tutta la gamma dei reati che riguarda la pubblica amministrazione e per tutti i reati di mafia tranne lo sfruttamento della prostituzione. La provincia di Crotone è l'epicentro che ha rapporti con la pubblica amministrazione, sistematici, che vanno dal 2014 al 2020. La Pubblica amministrazione appare asservita alla organizzazione 'ndranghetistica che ha rapporti diretti con la politica regionale, ragion per cui siamo qui a eseguire 41 ordinanze di custodia cautelare e almeno 10 avvisi di garanzia.

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«Ci siamo trovati davanti a una 'ndrangheta di serie A»

«Si è trattato di un'indagine particolarmente complessa - ha detto poi il procuratore - che ha visto oltre cento indagati contemporaneamente. Ci siamo trovati di fronte al locale criminale dei papaniciari, una 'ndrangheta di serie A, e a una Pubblica amministrazione corrotta e pesantemente condizionata, nelle scelte, in particolare in tutta l'area di Crotone, dal comune a quegli enti che si erano interessati di togliere l'amianto dall'area industriale di Crotone, o di chiedere soldi per ristrutturare una parte di Capo Colonna, parliamo di appalti che dal 2014 al 2020 mostrano un rapporto continuo tra la politica, gli amministratori e i faccendieri che si interessavano di ottenere pacchetti di voti in cambio di assunzioni con facilità e arroganza»,