Dopo l'operazione Chirone che ha portato a 14 misure cautelari in riva allo Stretto, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil plaudono alla magistratura: «Continui nella sua opera di bonifica»
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«Apprendiamo dagli esiti dell'operazione 'Chirone', che dopo anni di denuncia e di battaglie da parte delle nostre organizzazioni, inizia a venire a galla, il marciume di un sistema di incrostamento che ha prosciugato risorse ed efficienza alla rete territoriale della sanità reggina». Così in una nota congiunta le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria.
«Le indagini che hanno documentato i condizionamenti mafiosi delle cosche della Piana di Gioia Tauro, nell'Asp di Reggio Calabria, hanno scoperchiato l'evidenza di quanto fosse alterato il funzionamento dell'ente, compromettendo il sistema gestionale dei distretti sanitari. Come sempre, siamo al fianco della magistratura reggina - è scritto nella nota - alla quale chiediamo con convinzione, di continuare nell'azione di bonifica di un comparto, devastato da anni di inadeguatezza e zone d'ombra. Solo così i servizi essenziali legati alla salute della nostra comunità, potranno tornare ad avere una dignità costituzionale, fino ad oggi negata e calpestata indegnamente».
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