Era stato arrestato nel corso della maxi retata della Dda di Catanzaro nel capoluogo bruzio. Attenderà dunque le prossime fasi processuali a piede libero
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Antonio Zinno dopo oltre sei mesi lascia il carcere di Secondigliano. L’indagato, accusato di associazione mafiosa, è stato scarcerato dalla sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, a seguito del ricorso presentato dall’avvocato Nicola Carratelli. Si tratta di un annullamento senza rinvio dell’ordinanza cautelare confermata nei mesi scorsi dal tribunale del Riesame di Catanzaro.
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Secondo la Dda di Catanzaro, titolare della maxi indagine contro la ‘ndrangheta cosentina, Zinno in qualità di partecipe sarebbe uno dei componenti del gruppo degli “zingari” operante nell’area urbana di Cosenza. Ciò viene contestato sulla base delle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia.
La difesa tuttavia ha dimostrato come tali dichiarazioni, peraltro relative ad oltre 10 anni fa, non fossero affatto indicative della conferma dell’ipotesi accusatoria, al riguardo esponendo plurime ed articolate considerazioni. Zinno attenderà dunque le prossime fasi processuali a piede libero.