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Nove persone sono state rinviate a giudizio dal Gup di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, con l'accusa di avere sottoposto a maltrattamenti un anziano, Alfonso Mosca, di 80 anni, al punto da provocarne la morte, ospite della Rsa di Moderata Durant a Vibo Valentia e deceduto poi a Serrastretta, in provincia di Catanzaro, il 29 dicembre 2005.
Gli indagati: Domenico Iorfino, 61 anni, di Arena, nelle vesti di responsabile sanitario della struttura (difeso dall’avvocato Luigi Giancotti); Luciano Scarmato, 62 anni, di Vibo Valentia, caposala; gli infermieri professionali, in servizio nella Rsa, Rosa De Filippis, 52 anni, di Bivona, Patrizia Giordano, 50 anni, di Vibo, Salvatore Maiorana, 50 anni, di Jonadi, Antonio Potenza, 60 anni, di Piscopio, Francesco Scidà, 58 anni, di Vazzano, Maria Teresa Mandaradoni, 41 anni, di Vibo (tutti difesi dall’avvocato Emilio Stagliano) e Maria Concetta Macaluso, 45 anni, di Vibo Marina (avv. Giuseppe Di Renzo).
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I fatti risalgono al 2005. Gli indagati sarebbero responsabili, ognuno per i rispettivi ruoli, del concorso di cause che tra agosto e settembre 2005 determinò un peggioramento delle condizioni di salute di Alfonso Mosca. Secondo l'accusa, come rimarcato dall’ansa, ciascuna delle persone coinvolte, nell'ambito delle proprie competenze specifiche, avrebbe omesso "di attivare il proprio potere-dovere di garantire in modo adeguato le cure al paziente non autosufficiente". In particolare, gli indagati avrebbero lasciato il paziente "sporco dei suoi escrementi", non fornendogli le prestazioni necessarie per impedire la formazione di piaghe da decubito.
Il processo è stato fissato per il 15 febbraio 2018 dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro.