Secondo la Procura, le vessazioni avrebbero portato al decesso di un ospite della struttura. Il caso della operatrice sarà sottoposto al vaglio del Tribunale del riesame
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La Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso predisposto dagli avvocati Giuseppe Pizzi, Francesco Muscia e Carmelo Scopelliti, ed ha annullato con rinvio per nuovo giudizio dinanzi al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria l'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di B.M., dipendente della casa di riposo "Casa del Sole". L'operatrice era stata coinvolta nell'inchiesta denominata "La Signora" sulla gestione della struttura assistenziale. Il provvedimento era stato emessi nel giugno 2022 dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. I dettagli sono contenuti in una nota del legale Muscia.
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Secondo la tesi investigativa, un gruppo di anziani ospitati presso la Casa del Sole, affetti da gravi patologie e non autosufficienti, sarebbero stati maltrattati, nonché sedati con psicofarmaci, ricevendo scarse quantità di cibo, scaduto e mal conservato, tali da cagionare loro deperimento e malnutrizione. In un caso, sempre secondo la Procura, i maltrattamenti subiti avrebbero portato al decesso di un ospite della struttura. Le responsabili della struttura erano state poste agli arresti domiciliari insieme ad alcuni dipendenti, tra cui B.M. Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria confermava l'ordinanza cautelare emessa dal Gip nei confronti della dipendente.
I difensori avevano quindi promosso ricorso per Cassazione contestando la legittimità del provvedimento impugnato ed evidenziando l'insussistenza di gravità indiziaria e dell'esigenze di cautela a carico della dipendente. La Suprema Corte, condividendo gli argomenti di legittimità rappresentati dai difensori nel ricorso, ha annullato l'ordinanza cautelare, con rinvio al Tribunale del riesame reggino per nuovo giudizio.