Sarà lunedì e martedì prossimo a Vibo Valentia, la Commissione parlamentare antimafia presieduta dal senatore Nicola Morra. Una due giorni di audizioni preannunciata a fine settembre per il mese di novembre ma anticipata per via dell’emergenza coronavirus. La Commissione parlamentare antimafia sarà in città per approfondire alcune problematiche specifiche del territorio vibonese, già emerse dall’audizione del procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo. In primis alcune criticità nella “macchina” della giustizia del locale Tribunale dove sempre più spesso si allungano i tempi fra le richieste cautelari avanzate dalla Procura ordinaria e il vaglio da parte dell’ufficio gip. In secondo luogo la lentezza di alcuni processi, in cui l’accusa è rappresentata proprio dalla Procura ordinaria, con una raffica di procedimenti penali (specie in materia di bancarotta, usura e reati ambientali) che si concludono con la prescrizione già nel corso del primo grado di giudizio.

 

riflettori della Commissione parlamentare antimafia potrebbero però accendersi soprattutto sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali, in primis nei Comuni. Ci siamo già occupati con un’apposita inchiesta (LEGGI QUI:  Politica e mafia al Comune di Vibo, ecco i consiglieri agli atti delle inchieste e QUI: La visita dell’Antimafia a Vibo ed i celati timori della politica locale) di tutte le criticità che emergono attorno al Comune di Vibo Valentia, al centro di un’inchiesta della Guardia di Finanza – coordinata dalla Dda di Catanzaro – che mira a far luce su appalti, affidamenti, incarichi e consulenze e sulle infiltrazioni mafiose nella vita dell’ente, ma anche al centro dell’interesse della storica operazione antimafia Rinascita-Scott. Sono in particolare ben 8 i consiglieri comunali di Vibo Valentia direttamente richiamati dalle inchieste antimafia (di cui 6 proprio in Rinascita-Scott e due nell’inchiesta Rimpiazzo contro il clan dei Piscopisani) più altri tre stretti congiunti di soggetti accusati dai collaboratori di giustizia oppure indagati in altre inchieste antimafia. Ma non mancano anche dirigenti comunali sotto processo o indagati (LEGGI QUI: Rifiuti: bancarotta della Proserpina spa, nuova udienza in Tribunale e QUI: Omissioni sulla scuola Don Bosco: decreto di condanna per Adriana Teti e QUI: Anticorruzione a Vibo, il sindaco nomina responsabile Adriana Teti) ed anche assessori comunali (LEGGI QUI: Alloggi a Sorianello: a processo sindaco, vice e un assessore di Vibo).

 

Gli stessi “sponsor” politici dell’attuale amministrazione comunale di Vibo Valentia – eletta nelle amministrative del maggio 2019 – si ritrovano uno (il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, membro della stessa commissione parlamentare antimafia) nel capo di imputazione di tre soggetti arrestati nella recente inchiesta antimafia denominata “Imponimento” quale presunto beneficiario dei voti da parte del clan Anello di Filadelfia nelle politiche del 2018, l’altro (il consigliere regionale Vito Pitaro, eletto nel gennaio scorso con la lista “Santelli presidente” dopo aver abbandonato il Pd), chiamato in causa dal collaboratore di giustizia, Bartolomeo Arena, nell’inchiesta Rinascita-Scott ma anche “beccato” al telefono decine di volte dagli investigatori della Squadra Mobile di Vibo Valentia con il pluripregiudicato Rosario Fiorillo (indicato quale killer e vertice del feroce clan dei Piscopisani), attualmente detenuto, nell’ambito dell’inchiesta “Rimpiazzo”. (LEGGI QUI: “Imponimento”: i voti a Filadelfia, il boss Anello e l’interesse per il senatore Mangialavori).

 

Gli altri Comuni del Vibonese

In ordine ai rapporti fra mafia e politica, però, la visita della Commissione parlamentare antimafia potrebbe accendere i riflettori anche su altri Comuni del Vibonese: Zungri, ad esempio, dove dell’attuale primo cittadino si parla diffusamente nell’inchiesta Rinascita-Scott (LEGGI QUI: “Rinascita”: i legami fra il Comune di Zungri ed il clan Accorinti); Tropea dove l’ultima relazione di scioglimento per infiltrazioni mafiose del 2016 ne ha anche per l’attuale maggioranza, che all’epoca era minoranza, e dove non mancano strettissimi legami parentali degli attuali amministratori e consiglieri comunali con pluripregiudicati anche per mafia; Filogaso e Sant’Onofrio (Comuni citati nell’ultima informativa di Rinascita-Scott, LEGGI QUI: Tra festeggiamenti e minacce: le ingerenze dei clan sugli enti locali vibonesi); Joppolo, Sorianello a Capistrano (LEGGI QUI: Operazione Imponimento: indagato un consigliere di Capistrano e il fratello di altro politico); Limbadi e Briatico (che escono da scioglimenti degli organi elettivi per infiltrazioni mafiose). [LEGGI QUI: Mafia, politica ed elezioni a Limbadi e Briatico: gli atti delle inchieste e i candidati]

 

Non escluso, però, che l’attenzione della Commissione parlamentare antimafia possa concentrarsi anche su altri Comuni: da Mongiana a Nicotera (il primo sciolto una volta, il secondo tre volte per infiltrazioni mafiose), da Parghelia a Pizzo (uno scioglimento a testa per infiltrazioni mafiose), da Filandari a Ionadi (citati nell’inchiesta Rinascita-Scott), da San Calogero a San Gregorio d’Ippona (anche in tale ultimo paese si esce da un commissariamento per infiltrazioni mafiose), da Filadelfia (al centro dell’inchiesta “Imponimento”) a Ricadi (in tale ultimo centro turistico gli organi elettivi sono stati sciolti nel 2014 per infiltrazioni mafiose).

 

Il calendario dei lavori prevede l’audizione, oltre che del procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo, anche dei vertici delle forze dell’ordine e della Prefettura di Vibo Valentia. Molte le cose da approfondire e potrebbero non mancare le “sorprese”. Non resta che attendere.