È ancora sotto choc Vincenzo Caruso, infermiere del 118 e anche sindaco di Pizzoni, tra i primi ad intervenire venerdì sera durante l’aggressione ai danni della dottoressa di turno alla Guardia medica di Soriano. Allertato dalla collega, Caruso è stato a sua volta aggredito con calci e pugni da alcuni dei 5 uomini che avevano trasportato un ferito con gravi traumi alla testa e al torace.

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«Sono stato aggredito con calci e pugni da due uomini, uno lo conoscevo. Mi hanno rotto gli occhiali, per fortuna sono riuscito a divincolarmi e sono scappato perché non si fermavano. Non è la prima volta che subiamo aggressioni - ammette -, lavoro qui da 30 anni ma una violenza così non l’avevo mai vista. Purtroppo chi lavora in trincea come noi subisce anche questo. Non ci sentiamo sicuri – prosegue –. Quella sera i cancelli del presidio ospedaliero (dove è presente sia l’ambulatorio di Guardia medica che una postazione del 118, ndr) erano aperti. Siamo alla mercé di chiunque. Questo è un grande problema. Quello che è successo a Soriano è grave, mi dispiace che l’episodio abbia messo in cattiva luce il mio paese. Qui c’è gente onesta e laboriosa, qui vive la mia famiglia, i miei figli e i miei amici. È vero, c’è qualche mela marcia, ma la maggior parte di noi è gente perbene».

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L’aggressione alla dottoressa e all’infermiere ha provocato un’ondata di solidarietà. Centinaia i messaggi di ferma condanna, ma anche citriche nei confronti del commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, che poche ore dopo il fatto a LC News24 ha annunciato l’intenzione di chiudere le guardie mediche per le quali non è possibile garantire la sicurezza. E intanto la questione sarà al centro di un incontro che Battistini ha convocato per giovedì prossimo con i sindaci del Vibonese.