Era gennaio quando con un boato veniva giù parte del costone della rupe di Amantea. Il cuore del centro storico si sfarinava e soltanto per un puro caso si evitava la tragedia con diverse famiglie venivano sgomberate. Parecchi i sopralluoghi della Protezione Civile, intenso il lavoro dei rocciatori, ma ad oggi lo smottamento è ancora lì, imponente e pericoloso e divide in due il centro storico. La giunta regionale nei giorni scorsi ha approvato un finanziamento di 300 mila euro con la previsione che i lavori vengano terminati entro fine giugno. Ma nel borgo tirrenico la fiducia nelle istituzioni si accompagna al timore che i tempi si possano allungare e che si dia un’ulteriore colpo alla stagione estiva già minata dal Covid.

Ma non solo. Secondo quanto emerso dai rilievi effettuati dalla Protezione Civili, il dissesto idrogeologico che da tempo minaccia Amantea sarebbe particolarmente pericoloso, al punto che diversi sono già stati i casi di ulteriori famiglie alle quali è stato chiesto di lasciare preventivamente la casa. Nell’arteria principale del centro storico i segni di smottamento e movimenti sono evidenti. Ci sono intere vie che di millimetro in millimetro, di anno in anno, ci dicono i residenti, “scivolano verso il mare”. Ci sono lavori di  consolidamento partiti anni fa e mai terminati.

Ci vorrebbe, insomma, un approccio complessivo che tenga conto delle dinamiche strutturali ma allo stesso tempo delle necessità di viabilità e di commercio della cittadina. La posizione della frana, ci spiega Annunziato Linda, dell’associazione "Vivi il Centro" è purtroppo nevralgica. Intervenire permetterebbe di recuperare a pieno la viabilità, dare linfa alle attività commerciali e permettere a diverse famiglie di rientrare nelle proprie case.