Un’organizzazione propedeutica a tutto ciò che potrà essere messo in atto contro i piani di Rete ferroviaria italiana sull’Alta Velocità. È questo che cittadini paolani residenti della zona interessata dai lavori per il “raddoppio” del tunnel Santomarco, stanno cercando di mettere a punto, per proseguire le interlocuzioni con gli attori istituzionali capaci di apportare modifiche e cambiamenti all’attuale progetto.

Tante le criticità denunciate, dall’impatto ambientale alla questione espropri, fino ai timori per la salute, legati anche alla passata esperienza, quando venne realizzata la galleria che ancora oggi serve la tratta tra Paola/San Lucido e l’entroterra cosentino.

È infatti collettivo il ricordo del primo cantiere che consentì il collegamento tra il tirreno e la provincia, nevralgico per lo sviluppo dei trasporti ma costosissimo sul piano dell’impatto ambientale, con tutte le più nocive ricadute sul territorio, comprese quelle legate alla presunta presenza di amianto naturale, dalla cui escavazione potrebbero prodursi polveri letali per tutto l’ecosistema.

Queste ed altre paure sono emerse durante l’incontro, tutte legate agli effetti che l’eventuale raddoppio del tunnel, insieme al dirottamento dell’alta velocità verso l’entroterra e sullo ionio, ci saranno per la realtà locale, le cui prospettive appaiono assai pregiudicate.

A spaventare, nell’eventualità venisse realizzato il progetto attuale, c’è anche la certezza di vedersi sfrecciare ogni giorno, davanti la porta di casa, decine di treni, con annesso inquinamento acustico.

Insomma tutte istanze che sono rimaste sul tavolo, nonostante il “Dibattito Pubblico” indetto da Rfi, tutte questioni che dovranno necessariamente essere risolte se si vuol proseguire lungo questa idea di progresso.

All’incontro, che si è svolto nella casa privata di un residente, ha preso parte anche il capogruppo consiliare Andrea Signorelli, esponente di Rete dei Beni Comuni, che sin dal principio ha preso di petto la questione, diventando rapidamente un punto di riferimento in grado di rappresentare un pungolo per l’amministrazione comunale, ancora piuttosto “sonnacchiosa” sull’eventualità di accordare un consiglio comunale ad hoc sul tema.

In proposito v’è da aggiungere che proprio il consigliere comunale, si è fatto latore di un accorato appello, affinché «tutta la politica paolana, compatta e unita, senza colori di partito, dimostrasse serietà e capacità di ascolto su una questione che interessa il futuro di un’intera comunità. Se l’Alta Velocità – ha proseguito Signorelli – dovesse passare dall’entroterra cosentino, senza un servizio di collegamento efficiente con i comuni costieri, da Praia fino a Lamezia, oltre a perdere centralità verremo tagliati fuori anche come meta turistica. Non possiamo permetterci di diventare semplice stazione di passaggio di treni merci per favorire unicamente il Porto di Gioia Tauro. Occorre una visione d’insieme che ora manca ma soprattutto garanzie da parte del Governo e di RFI. Altrimenti sacrificheremmo inutilmente una parte importante del nostro territorio senza alcun beneficio per la nostra città».