Dalla voragine in piazza Aldo Moro alle strade dissestate, passando per i piccoli ponti crollati. L'amministrazione comunale batte i pugni: «Territorio in ginocchio. Basta parole, servono fatti»
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Dall’alluvione dello scorso novembre che ha colpito il Crotonese, sono passati quasi sei mesi, ma i Comuni non hanno ancora ricevuto i fondi promessi dalla Regione Calabria, necessari per ripristinare i danni causati da quella bomba d’acqua di portata eccezionale. L’amministrazione comunale di Isola di Capo Rizzuto, guidata dal sindaco Maria Grazia Vittimberga, in una nota sollecita dunque lo stanziamento delle risorse per intervenire prima che la stagione estiva abbia inizio.
«Dopo 6 mesi, solo promesse»
«Da amministratori ad amministratori – si legge nel comunicato dell’ente - comprendiamo che in piena emergenza Covid le tempistiche burocratiche si siano allungate, d’altro canto, però, non possiamo restare a guardare: la stagione estiva è alle porte e il nostro territorio è in ginocchio. L’alluvione dello scorso novembre ha causato molti danni lungo le strade costiere, nel centro cittadino e su molte strade di periferia. In seguito allo straordinario evento alluvionale la Regione Calabria, con il dipartimento di Protezione Civile, ha fatto alcuni sopralluoghi sul territorio e tanti sono stati gli incontri istituzionali che si sono tenuti con la promessa di interventi immediati».
«Sono passati quasi 6 mesi da quelle promesse, la stagione estiva è ormai prossima e, Covid permettendo, a breve il nostro territorio sarà invaso da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Al momento, in alcune zone, non siamo in condizioni di garantire loro una situazione degna di una località turistica, abbiamo bisogno di risposte certe, di interventi immediati».
Danni per oltre 2,5 milioni di euro
Il Comune ricorda che, a pochi giorni dall’evento alluvionale, ed esattamente il 30 novembre dello scorso anno, aveva già quantificato in 2,5 milioni di euro i danni subiti e che l’1 dicembre successivo era stato chiesto lo stato di calamità. La cifra indicata, sottolinea ancora l’ente, non contiene però i danni subiti da diversi cittadini – le cui case, dalle quali erano stati evacuati, portano ancora i segni dell’alluvione - e dagli imprenditori del settore agricolo.
La voragine in piazza Aldo Moro
C’è poi la voragine in piazza Aldo Moro, divenuta simbolo di quel drammatico evento: «È ancora lì, in pieno in centro, con attorno diverse attività commerciali che tra paura e disagi vanno avanti a stento». Nei mesi scorsi, l’amministrazione comunale aveva avviato i lavori per una prima messa in sicurezza dell’area e per le indagini geologiche, recuperando 100 mila euro, ma non basta.
«Ora urge intervenire in maniera definitiva e da soli non possiamo farcela. Abbiamo bisogno di quei fondi e ne abbiamo bisogno in tempi brevi. Ci sono strade ancora dissestate, alcuni piccoli ponti crollati e tanto altro che non stiamo qui ad elencare considerando che tutto è già scritto dettagliatamente nei documenti ufficiali inviati alla Regione Calabria e al dipartimento di Protezione Civile. Le parole non bastano più, Isola attende i fatti, non possiamo più aspettare».