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Si torna a sparare nel Vibonese. Questa mattina, intorno alle 8, a Sant'Angelo di Gerocarne, contrada Rombolà, Domenico Stambè (in foto), 55 anni, è stato ucciso a colpi di fucile. L'efferato delitto avvenuto nei pressi dell'abitazione dell'uomo.
Al vaglio degli inquirenti l'ipotesi che vedrebbe legata la vittima a un contesto di traffico d'armi che risale al 2013, quando i suoi due fratelli, Angelo Stambè e Nazzareno Stambè, braccianti agricoli con numerosi precedenti di Polizia, furono fermati nell'Astigiano, al casello autostradale di Asti Est, a bordo di un Fiat Ducato al cui interno i carabinieri rinvenirono, occultati in un doppio fondo, numerose armi e munizioni.
Sul posto i Carabinieri per i primi rilievi. Presente anche il capitano Valerio Palmieri, del Nucleo investigativo dell'Arma reparto operativo provinciale, Ivan Mattia Lo Sciale, comandante della Compagnia di Serra San Bruno e il medico legale. A coordinare le indagini il procuratore facenti funzioni Michele Sirgiovanni.
Ritrovata in una campagna non distante dall'abitazione un'auto bruciata. Le forze dell'ordine stanno verificando eventuali collegamenti con il fatto di sangue avvenuto. Per gli inquirenti si delinea di un delitto di mafia. Avviate una serie di perquisizioni nei casolari della zona attraverso un massiccio dispiegamento di uomini e mezzi del Comando provinciale di Vibo Valentia.