Ancora un'aggressione al Pronto soccorso dell'Ospedale Annunziata di Cosenza, l'ennesimo atto ostile verso i sanitari che si registra nei nosocomi calabresi. Questa volta a farne le spese sono state una guardia giurata e un infermiere, aggrediti all'interno dei locali del Pronto Soccorso inaugurato solo poche settimane fa.

È stato il parente di un paziente, questa volta, a inveire contro l'infermiere. L'uomo avrebbe prima chiesto informazioni al sanitario, alzando poi la voce: all'intervento della guardia giurata, l'uomo avrebbe prima spinto l'operatore di pubblica sicurezza e poi ha aggredito l'infermiere colpendolo con uno schiaffo in pieno viso. Sul posto sono poi intervenute le forze dell'ordine, che hanno preso le generalità dell'aggressore e hanno raccolto le testimonianze dei presenti e dell'aggredito, che è stato poi medicato presso lo stesso Pronto Soccorso.

Si tratta dell'ennesimo episodio all'interno di una struttura che fa già i conti con la ormai cronica carenza di personale nelle strutture mediche e che deve fare i conti, purtroppo, con continue aggressioni e condotte violente che colpiscono in prima persona proprio gli operatori in prima linea come gli addetti nei punti di primo soccorso e nei reparti di emergenza urgenza.

Usb: «Pronto Soccorso nuovo, vecchie aggressioni»

Di seguito riportiamo per intero la nota dell'Unione sindacale di base Sanità AO Annunziata (Usb) sulla vicenda

«Scriviamo per denunciare l’ennesima aggressione ai danni di un infermiere al pronto soccorso di Cosenza. Purtroppo, gesti di tale gravità sono sempre più frequenti e sapevamo che era solo questione di tempo prima che una cosa del genere succedesse nuovamente.

Precisando che atti di tale gravità non possono essere giustificati dall’esasperazione dei pazienti e dei loro parenti, vogliamo sottolineare che sono mesi che chiediamo all’Azienda di incrementare il personale all’interno del pronto soccorso, provvedendo per lo meno alla sostituzione del personale assente per gravidanza, congedo e lunga malattia.

Siamo lavoratori e lavoratrici che conoscono bene i meccanismi di funzionamento del sistema sanitario regionale e nazionale. Sappiamo che l’enorme afflusso al pronto soccorso è determinato da un’assenza totale della medicina territoriale, e che i pazienti arrivano al PS come ultimo luogo in cui chiedono disperatamente l’accesso alla cura, sia per le malattie più banali che per quelle più gravi. Questo fa sì che parenti e pazienti arrivino in PS già stressati, e lunghe attese aumentano ancora di più questo stato d’animo. Facciamo questo lavoro e siamo formati e preparati per comprendere gli stati d’animo dei pazienti e dei loro parenti; ci poniamo sempre con comprensione e professionalità, ma ciò non toglie che non siamo più disposti a tollerare queste aggressioni.

Purtroppo, l’episodio di questo pomeriggio ci conferma come la ristrutturazione del pronto soccorso di Cosenza sia stata una mera operazione di lifting, che non ha realmente aggredito i problemi che stanno alla base di questo reparto e di tutto il Sistema Sanitario Regionale. Risulta inutile predisporre nuove sale e allargare gli spazi se contemporaneamente non si aumenta il personale, se non si migliorano le condizioni di lavoro e con esse la velocità e la capacità di cura.

Evidentemente, ampliare gli spazi, verniciarli e mettere qualche televisore è più facile che assumere nuovo personale, nuovi infermieri, medici e OSS per migliorare la vita di chi lavora al PS e di chi va lì per curarsi.

Siamo convinti che tali episodi, se non si interviene in tempo, saranno destinati a ripetersi, ed è per questo che chiediamo che l’AO Annunziata di Cosenza, oltre ad inviare nuovo personale, predisponga il PS di un servizio permanente di consulenza psicologica che possa essere di supporto sia ai pazienti che ai loro parenti.

Chiudiamo dicendo che la nostra Organizzazione Sindacale, prima di questo episodio, aveva già richiesto un incontro all’Azienda in merito alle gravissime problematiche del pronto soccorso. Visto il gravissimo episodio, comunichiamo che se la data dell’incontro non ci verrà fornita entro questa settimana, siamo pronti alla proclamazione dello stato di agitazione sindacale».