Così emerge dalle motivazioni della sentenza che nell'ottobre scorso ha portato a 118 condanne. Il padre del calciatore condannato a 19 anni
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Vincenzo Iaquinta, ex bomber della nazionale e della Juventus, campione del mondo del 2006, è ritenuto dai giudici del processo 'Aemilia' estraneo all'associazione mafiosa. È quanto rilevano i giudici del processo contro la 'ndrangheta nelle motivazioni della sentenza che, nell'ottobre scorso, ha portato a 118 condanne per oltre 1200 anni di carcere.
"L'estraneità di Vincenzo Iaquinta all'associazione mafiosa - scrivono i giudici - e lo strettissimo rapporto personale con il padre al quale si è sempre, acriticamente, affidato nella gestione delle armi lasciano persistere il ragionevole dubbio che egli non abbia agito nel perseguimento della finalità tipica contestata, bensì al solo scopo di aiutare il padre". Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni per una custodia irregolare di armi. Il padre dell'ex calciatore, Giuseppe Iaquinta, è stato condannato a 19 anni in quanto ritenuto parte dell'associazione.
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