Ad Acri nelle ultime ore un presunto caso di “salto della fila” nelle vaccinazioni, sta creando non poche polemiche e reciproche accuse tra Maurizio Feraudo, consigliere comunale di opposizione da una parte e  il sindaco Pino Capalbo e l'asseeore Amedeo Gabriele dall’altra.

Le accuse di Feraudo

Tutto nasce dal più classico chiacchiericcio e da una pubblica denuncia del consigliere di opposizione, su una presunta irregolarità nella gestione delle prime dose dei vaccini somministrate ad Acri: «Mi giungono, con particolare insistenza, voci con dettagli molto precisi, ma che necessitano dei dovuti riscontri, che parenti molto stretti di taluni componenti della Giunta, loro prossimi congiunti con esattezza, sindaco compreso, avrebbero saltato la fila nella somministrazione del vaccino». Nel giro di poche ore, la risposta della Giunta alle accuse di Feraudo non si è fatta attendere: «Nessun furbetto o privilegiato, nel nostro comune la procedura di vaccinazione segue pedissequamente il protocollo. Invitiamo i detrattori ad informarsi prima di denigrare chi lavora onestamente e alacremente per il bene della comunità».

Ma è Feraudo a rincarare la dose e a fare nome e cognomi dei presunti furbetti: «Invece di aggrovigliarsi in un coacervo di insulti, che hanno l'evidente intento di mettere le mani avanti, la Giunta avrebbe fatto bene, perché ne aveva il dovere etico e morale, di dire ai cittadini che ad essere stati sottoposti a vaccino sono stati la madre del sindaco e la moglie dell'assessore Gabriele. E se andiamo a scavare potrebbe venire fuori il nominativo di qualche amico degli amici. Sindaco, prendi esempio dai tuoi omologhi che in situazioni analoghe hanno gettato la spugna».

La difesa di sindaco ed assessore

Dopo le accuse di Maurizio Feraudo, è arrivata a notte inoltrata, anche la risposta a firma del primo cittadino di Acri, Pino Capalbo e dell’assessore ai Servizi sociali, Amedeo Gabriele. I due non le mandano a dire: «Facciamo chiarezza, preannunciando querela nei confronti del consigliere Maurizio Feraudo. Un consigliere comunale, prima di fare affermazioni gravi e infondate attribuendo condotte illecite ad altri, dovrebbe avere l’umiltà di informarsi e documentarsi bene».

Entrando nel vivo della questione sul presunto salto della fila: «La mamma del sindaco, rientra nella categoria indicata nella circolare numero 50/20 del 9 marzo 2021 emessa dal dipartimento della Protezione civile Regionale, che fa seguito alle precedenti richieste formulate dall’ordine dei medici e degli infermieri. La signora Capalbo è infermiera in pensione e che ha dato adesione alla somministrazione unitamente a moltissime colleghe di Acri sempre in quiescenza. La moglie dell’assessore Amedeo Gabriele, oltre ad essere dipendente del Comune di Acri, sta svolgendo attività di volontariato a supporto dell’ufficio vaccinazione: per questa sua attività, insieme alle associazioni di volontariato e ad altre colleghe, è stata sottoposta a vaccinazione».