È stata inaugurata questa mattina, dopo circa sedici anni dall’approvazione del progetto e a 9 dall'inizio dei lavori, la galleria “Salice” di Acri lungo la strada statale 660 che collega il Comune silano al capoluogo bruzio e all’autostrada, aggirando la frana di Serra di Buda. Un’opera che nel corso degli anni ha affrontato non poche polemiche, quattro diverse amministrazioni comunali e tanti stop dovuti ad alcune interdittive antimafia che hanno coinvolto alcune delle ditte che negli anni si sono succedute ai lavori.

Circa 800 metri di galleria con il progetto redatto dai tecnici della Provincia di Cosenza appaltato originariamente per un importo totale del finanziamento di circa 21 milioni di euro. Per completare i lavori con un finanziamento di 1,5 milioni di euro della Provincia è stata indetta una seconda gara d'appalto a cui ne è seguita una terza per la realizzazione dell’impianto di illuminazione della galleria.   

Le parole di Iacucci

«Oggi inauguriamo un’opera fondamentale non solo per la città di Acri ma per tutta la provincia di Cosenza. Sarà nostro impegno – ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci - vigilare e lavorare per ammodernare altri tratti della Statale 660 in modo da collegare, con tempi di percorrenza più rapidi, Acri e le aree interne con lo svincolo autostradale di Montalto Uffugo e il capoluogo bruzio. Con la Regione è stata già avviata un’interlocuzione per l’intero tratto della Ss 660.

È vero, questo primo tratto con la galleria Salice, lunga 895 metri, non è stato realizzato nei tempi previsti, ma oggi davanti a noi non abbiamo un’incompiuta ma un’opera completata. Spesso il problema non è reperire le risorse ma dobbiamo confrontarci con normative che non sono più al passo con i tempi. Basta guardare cosa è successo per quest’opera, oltre a eventi imprevisti dovuti a vicende societarie delle imprese appaltatrici, a eventi imprevedibili e alle difficoltà che caratterizzano gli scavi in galleria si sono aggiunti intoppi burocratici e procedure eccessivamente farraginose che non hanno fatto altro che rallentare le procedure.

Per questa infrastruttura – ha sottolineato il presidente Iacucci - è stato fondamentale l’aiuto e la collaborazione di tutti, dall’ex senatore Gino Trematerra che ha avuto un ruolo importante per il finanziamento dell’opera alle amministrazioni che si sono succedute, dall’ex sindaco Elio Coschignano all’attuale Pino Capalbo. Ringrazio inoltre il dirigente nonché Rup dell’opera Claudio Le Piane, gli ingegneri Marcello Gencarelli e Fiorenzo Bevacqua, il geometra Vincenzo Perri e tutti i tecnici della Provincia di Cosenza, gli operai e le maestranze che hanno lavorato per il miglioramento e il completamento dell’opera».

La soddisfazione  

«Questa opera – ha affermato il sindaco di Acri Pino Capalbo - è frutto dell’attività di più amministrazioni, la continuità amministrativa ha permesso di arrivare al risultato finale. L’obiettivo era quello di aggirare la frana di Serra di Buda che più volte in passato ha isolato il Comune di Acri. Oggi inauguriamo un’opera attesa da anni e indispensabile per i cittadini, non è il tempo delle polemiche ma è una festa per tutta la comunità di Acri»

«L’Italia è il Paese delle opere incompiute e oggi abbiamo dimostrato che insieme abbiamo portato a compimento quest’opera che appartiene a tutti i cittadini di Acri e della provincia di Cosenza. Oggi – ha dichiarato il consigliere provinciale Fausto Sposato - festeggia un’intera comunità e il merito è di tutti coloro che hanno lavorato per portare a termine il lavoro, da chi l’ha progettata a chi l’ha costruita, a chi ha monitorato per il completamento del tunnel e della strada».

Le polemiche  

Nei giorni scorsi, a ridosso dell'inaugurazione della galleria non sono però mancate le polemiche. Tra queste ci sono quelle del consigliere comunale di Acri Maurizio Feraudo. «Esrpimo la mia personale soddisfazione per questo importante traguardo sebbene, ne sono certo, tutto ciò rappresenta l’ennesima passerella elettorale con la partecipazione di esponenti di partito i cui nomi li troveremo, tra poco più di 20 giorni, impressi nelle liste per il rinnovo del Consiglio regionale. Probabilmente anche quello del Presidente della Provincia, che già nel mese di agosto dello scorso anno ne aveva pubblicamente preannunciato l’inaugurazione per il 27 settembre 2020. E se così dovesse essere - conclude Feraudo-  complice la sospetta tempistica, avremo la conferma che questa cerimonia è stata funzionale più che agli interessi degli acresi e degli utenti del nuovo tratto stradale, alle velleità di chi continua, per proprio tornaconto elettorale, a speculare politicamente sul ruolo che ricopre».