Il responsabile del settore finanziario e tributi del Comune di Acquappesa dovrà restituire all'ente quasi 16mila euro. Dopo approfonditi controlli, il segretario comunale Pietro Manna ha ritenuto fondata la segnalazione dei consiglieri di minoranza Sandra Ricco e Mauro Avolio, che alcuni mesi fa avevano inviato una dettagliata documentazione agli organi di controllo, informando anche la procura di Paola e la Prefettura di Cosenza. Anche il sindaco Francesco Tripicchio aveva provveduto a chiedere lumi sulla vicenda già nel mese di dicembre 2021.

La battaglia della minoranza

«I sottoscritti Consiglieri Sandra Ricco e Mauro Avolio segnalano, ognuno per le proprie competenze, di aver rilevato delle anomalie e/o errori nei pagamenti delle spettanze retributive, nello specifico indennità di posizione e di risultato ed inerenti il dipendente Rag. Giuseppe Gamba». Era gennaio scorso e i due consiglieri di minoranza di Acquappesa, Comune in dissesto finanziario dal 2019, avevano chiesto alle autorità di fare luce su presunti pagamenti illeciti effettuati nei confronti del responsabile del settore finanziario e tributi, Giuseppe Gamba. Ora il segretario Pietro Manna, dopo accurati controlli, ha chiesto al diretto interessato la restituzione di una somma pari a € 15.859,00.

La spinosa vicenda

Sandra Ricco e Mauro Avolio, esponenti del gruppo politico "CambiaMenti", nel gennaio scorso, dopo aver seguito il caso per settimane e acquisito una fitta documentazione, producono una missiva finita dritta alla Prefettura di Cosenza e alla procura di Paola. Nella lettera ripercorrono tutta la vicenda. Da quello che emerge, il 29 agosto 2019 il sindaco nomina il ragioniere Giuseppe Gamba quale responsabile del settore finanziario e tributi mediante delibera di giunta. Il rapporto di lavoro, a tempo determinato e in part-time, prevede 9 ore settimanali con indennità di posizione per € 9.500,00 all'anno, oltre all'indennità di risultato, nonché il rimborso spese del carburante per i giorni di effettiva presenza al Comune di Acquappesa. Il contratto viene rinnovato a dicembre 2020 (con incremento dell’orario di lavoro a 18 ore settimanali e immutate condizioni relative all’indennità di posizione e di risultato) e poi ancora il 4 aprile 2021 e l'11 gennaio 2022. Dai mandati di pagamento risulta «che dal 29.08.2019 al 20.07.2020, periodo in cui il dipendente ha svolto orario di 9 ore settimanali, sia stata pagata un’indennità di posizione mensile non riparametrata all’orario effettivamente svolto. Identico discorso per gli incarichi a seguire». Nel frattempo, come consente la legge, Gamba presta servizio in altri due Comuni del Cosentino, Sant'Agata di Esaro e Falconara Albanese.

L'adeguamento

Le osservazioni dei due consiglieri di minoranza sembrano fondate, perché «con il nuovo incarico - scrivono ancora Ricco e Avolio - si è proceduto a pagare correttamente l’indennità di posizione. Dai mandati si evince, che a far data dal dicembre 2021 si è proceduto a parametrare l’indennità di posizione all’effettivo monte orario stabilito in contratto, attualmente 18 ore». Ed ancora: «Risultano, poi, rimborsi spese per € 1.743,81 del 24.08.2021 ed ulteriori, per il quale però non si menziona alcun atto sotteso, né documentazione probante».

Le prestazioni Covid

I due consiglieri, nella contestazione, avanzavano un'altra questione. Nel dicembre 2021 «sono stati erogati straordinari Covid», per il periodo da gennaio a luglio 2020, «per il quale (ammessa la legittimità dell’erogazione di straordinari per posizione di responsabilità per cui si percepisce già indennità omnicomprensiva) vi è un errore di calcolo di posizione, oltre che l’assenza di qualsivoglia atto e documento che dimostri l’attività straordinaria lavorativa espletata in un periodo, per giunta, in cui gli uffici Comunali sono stati completamente chiusi per la pandemia e in totale assenza di atti autorizzativi allo smart working».

La richiesta di risarcimento

Già a dicembre, con una nota riservata a firma del sindaco Francesco Tripicchio, si invitava il signor Gamba a produrre, entro 120 giorni, «adeguate controdeduzioni in ordine agli emolumenti stipendiali percepiti», che però non sono arrivate. Intanto i controlli proseguono e, così, il 22 luglio scorso, il segretario del Comune di Acquappesa, l'avvocato Pietro Manna, ha invitato formalmente il ragioniere Gamba alla «restituzione delle somme liquidate in misura irregolare» quantificate in € 15.859,00. Nel documento, inoltre, si chiede di comunicare entro 30 giorni «le modalità attraverso le quali intende procedere alla restituzione delle somme», pena un'azione legale volta al recupero forzoso delle somme.

Le richieste delle opposizioni consiliari di Acquappesa e Sant'Agata di Esaro

«Chiediamo fermamente la cessazione immediata del rapporto di lavoro - dicono ora Ricco e Avolio - perché è venuto meno il vincolo fiduciario alla base del rapporto dovuto dal fatto che lui stesso si firmava le determine e i mandati, essendo responsabile del servizio». A queste parole fanno eco quelle di Emanuela Monita, capogruppo di minoranza a Sant'Agata di Esaro. «Poiché si tratta dello stesso ragioniere che opera presso il nostro Comune, il Gruppo Consiliare che rappresento chiederà al Sindaco e al Segretario Comunale di fare le opportune verifiche».