Il prezioso libro religioso è stato scoperto dai carabinieri nell'ambito dell'arresto della coppia che nascondeva un arsenale nella proprio abitazione alla porte di Vibo Valentia
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Risale addirittura al 1651 il testo ritrovato nel corso della perquisizione effettuata ieri dai carabinieri a Stefanaconi, che ha portato all’arresto di due coniugi ( Davide Licata, 51 anni, di Stefanaconi, e la moglie Rossella Marzano, 45 anni) per la detenzione illegale di un vero e proprio arsenale. Il prezioso volume religioso, dal potenziale valore artistico, risalente appunto al XVII secolo, era stato trafugato in Abruzzo nel 2006.
Il libro è stato trovato all’interno dell’Accademia di Belle Arti “Fidia” di Stefanaconi ed era in esposizione assieme ad altri volumiin uno dei laboratori dell’Istituto, dentro una teca in vetro. Da qui l’immediato intervento sul posto da parte dei carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturaledi Cosenza che hanno riconosciuto nel volume in lingua latina, dal titolo “Commentarius R.P. Cornelii a lapide societatis ieus in Essram, Nehemiam, Tobiam, IV Dith Esther et Machabaeos”, un’opera di assoluto pregio.
Il comando carabinieri Tpc - che è uno dei comparti di specialità dell'Arma che svolge attività di prevenzione e repressione a tutela del patrimonio culturale ed artisticoin Italia ed all’estero - è riuscito a stimare la pubblicazione del testo all’anno 1651. Si tratta di un commentario della Bibbia cattolica, presumibilmente utilizzato per lo studio e la meditazione dalle religiose che nei secoli vissero nel convento. L’esame del testo ha fornito spunti importanti per risalire anche alla proprietà del bene. È stato infatti notato un dato fondamentale per il prosieguo delle indagini: un contrassegno della biblioteca ecclesiastica del convento francescano Ofm Sant’Antonio di Sulmona.
Il convento, per anni punto di riferimento e polo di attrazione turistica della comunità abruzzese, collegio di orfani e centro di formazione professionale, nell’anno 2006, a seguito della riscontrata carenza di vocazioni, è stato soppresso ed i testi presenti nella ricca biblioteca erano stati quindi ricollocati con una certa premura nel convento di Celano (L’Aquila). Non si esclude che il trafugamento del volume - e il suo contestuale ingresso nel mercato illegale - possa essersi verificato proprio nel periodo del trasferimento della biblioteca.
A conclusione della attività, i carabinieri del comando provinciale di Vibo, oltre a trarre in arresto i figli del direttore dell’Accademia per la detenzione illegale di armi da guerra e clandestine,hanno anche deferito lo stesso direttore dell’Istituto, Michele Licata, sottoponendo asequestro la preziosa opera libraria che, sino a quando non sarà restituitaagli aventi diritto, rimarrà custodita all’interno della casermadei carabinieri di via Pellicanò.