Una vera e propria emergenza sta mettendo in ginocchio la gestione degli impianti di depurazione a Corigliano e Rossano, con conseguenze importanti per l'ambiente e l'intero settore dell'edilizia. Il commissario di Arpacal, Emilio Errigo, in un recente incontro ha lanciato un appello a tutti i sindaci della Calabria, affinché possano porre rimedio alla drammatica situazione.

A Corigliano Rossano una delle infrastrutture, tra le altre, sottodimensionate è quella di Lido Sant'Angelo, un impianto di depurazione chiave nella zona, è stato progettato per servire una popolazione di 20mila abitanti, ma si sta trovando a dover far fronte a cicli di lavorazione che superano il doppio della sua capacità prevista.

L'inadeguatezza dei depuratori rappresenta una minaccia tangibile per l'ambiente e la salute pubblica. Il turismo estivo fa lievitare la popolazione con forti sbalzi. E le conseguenze si ripercuotono pesantemente anche sul settore dell'edilizia. Le nuove costruzioni a quali impianti saranno collegati?

L’amministrazione comunale in carica da più tempo sta lavorando nella direzione di potenziare i singoli impianti presenti in tutta l’estesa area di Corigliano Rossano attingendo ai fondi previsti e destinati all’ex impianto consortile che avrebbe dovuto sorgere in contrada Insiti. Le conseguenze di questa situazione problematica rischiano di riversarsi anche sullo sviluppo del settore edilizio. Con la costruzione di nuove abitazioni, l'allaccio ai depuratori è un aspetto fondamentale per garantire una corretta gestione dei reflui fognari e delle acque di scarico. La mancanza di adeguati impianti di depurazione potrebbe ostacolare la costruzione di nuove case, causando ritardi nei progetti edilizi e possibili disagi per i cittadini.