«Ricordo quella macchina che veniva verso di noi, credo andasse a 150 chilometri orari e “zigzagava”. Io ho avuto la lucidità forse di spostarmi un po’ di più verso il centro della strada. Mi ha preso di striscio. Non ricordo altro».

 

Gennaro Perri è un sopravvissuto, sopravvissuto ai suoi otto compagni di sport, quegli otto amici con i quali la domenica percorreva le strade di Lamezia e del Lametino e che il cinque dicembre 2010 vennero falcidiati, presi in pieno da un giovanissimo ragazzo marocchino poi risultato positivo alla cannabis.

 

Erano Rosario Perri, Francesco Stranges, Vinicio Puppin, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Fortunato Bernardi, Domenico Palazzo e Domenico Strangis. Oggi, nel giorno dell’anniversario, a ricordarli è stata una staffetta composta da amanti della due ruote come loro. Presente anche il vescovo monsignor Schillaci e il neo sindaco Paolo Mascaro.

 

Una commemorazione che quest’anno ha rischiato di saltare. Il primo cittadino si era insediato soltanto poche ore prima e la terna commissariale era rimasta sorda alle richieste avanzate in tal senso.

 

Ma non solo. È stato grazie all’intervento gratuito di una cooperativa che si è potuto ripulire il luogo che ospita la stele in loro ricordo, proprio nel punto in cui avvenne l’incidente. Pioveva anche quel maledetto giorno tanto che un gruppetto si distaccò per tornare indietro.

 

Furono loro a sopravvivere, a portare questo peso addosso, ad essere informati che i loro amici erano tutti morti. Una ferita lacerante per Lamezia, che non smette di sanguinare.