Tra le vittime della generazione perduta nella Grande Guerra, anche il giovane tenente reggino Antonio Panella
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«(...) Se il coraggio che abbiamo dedicato alla guerra potesse essere impiegato per cercare la pace, allora davvero il futuro potrebbe vedere la redenzione dell’uomo invece della sua ulteriore discesa nel caos». Drammaticamente attuali le parole della scrittrice pacifista britannica, Vera Brittain. La biografia di guerra “Testament of Youth” (Generazione perduta), pubblicata nel 1933, è ancora oggi la più toccante di sempre e racconta propri la Grande Guerra di cui oggi ricorre l'anniversario della fine.
Risalente al 1919, ufficializzata nel 1922, come anniversario della Vittoria, il 4 novembre ricorda l’entrata in vigore dell’armistizio firmato il 3 novembre del 1918 a villa Giusti fra l’Impero austro-ungarico e l’Italia e che segna la fine della Prima Guerra Mondiale. La più sanguinosa di sempre.
Nel corso dei decenni, alla commemorazione della Vittoria e dei Caduti in guerra attraverso il Milite ignoto, si sono unite anche le celebrazioni dell'Unità Nazionale (1949) e delle Forze Armate (presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi).
“Difendiamo la pace, ogni giorno”. È questo lo slogan scelto dal ministero della Difesa per celebrazione di quest'anno. Anno in cui la guerra non è solo storia.
Dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per tutte le guerre dimenticate e per quelle che non arrivano a essere raccontate, questa giornata è dedicata al valore a oggi più minacciato: la pace e con essa la vita e la libertà. Continua a leggere su IlReggino.it.