Via Panebianco, Corso Telesio, Piazzetta del Tribunale. Le periferie della città animate da vere opere d’arte che ritraggono personaggi locali e nazionali, concetti di pace e solidarietà e abitanti dei quartieri che non ci sono più. Un tour di alcune fra le opere di street art più belle del capoluogo bruzio
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Fermi nel traffico, immersi in una passeggiata, a spasso per i vicoli del centro storico. Ovunque, è possibile ammirare muri colorati e illuminati da immagini che ritraggono qualsiasi cosa, dai simboli della città a personaggi storici nazionali. Un viaggio fra i murales di Cosenza.
Cosenza, i murales di via Panebianco
Partiamo dal confine nord estremo della città, quella via Panebianco che negli ultimi tempi ha conosciuto il dolore della morte del giovane Antonio Ruperti. Proprio in suo onore è stato colorato il muro dell'incidente, con un ritratto del ragazzo accompagnato dalle ali di un angelo mentre è seduto sul suo motorino. Non è l'unico murales in ricordo di chi non c'è più: pochi metri più avanti, le silhouette di due Lupi ululano alla luce di una luna piena. Si tratta del murale in onore di Salvatore Candido e Salvatore Altomare, "Sasà e Turi", tifosi del Cosenza morti tragicamente nel 2013.
La villetta del tribunale e la street art
Poco più avanti del murale dedicato ai due ragazzi c'è la villetta del tribunale, riqualificata grazie alla street art. Quasi a manifesto d'intenzioni, ci sono due sagome con la scritta Street School mentre una delle due colpisce con una bomboletta spray l'altra.
E poi, nel campetto stile FIFA Street sul quale tante generazioni hanno giocato, c'è un enorme joypad della Playstation con dei tasti particolari. "Guerra" con R1, "Pace" con L1; "Futuro", "Lavoro", "Morte", "Felicità" al posto dei quattro tasti più famosi della storia; le due levette analogiche che indicano "estrema destra" ed "estrema sinistra". Le freccette servono a indicare una direzione, in questo caso una scelta. Restano solo "select" e "start". Per iniziare a vivere.
Cosenza, dai murales De André canta la città vecchia
Da una periferia all'altra, da via Panebianco al centro Storico, dove l'immagine di Fabrizio de André canta "La città vecchia". Lungo le traverse di Corso Telesio sono colorate soprattutto le saracinesche, che ritraggono personaggi storici mondiali, italiani e cosentini. Dal già citato Faber con le parole dell'immortale capolavoro dedicato alla sua Genova e ricalcato per Cosenza alla copertina di London Calling dei Clash, con l'iconica immagine di Paul Simonon che distrugge il basso sul palco.
Non possono mancare i richiami politici, con Che Guevara che campeggia contornato dal rosso nella storica foto Guerrillero Heroico. Ma c'è spazio anche per Salvador Dalì, per Arancia Meccanica e ovviamente per Gigi Marulla. Il cui ritratto più famoso, però, è da un'altra parte della città, affiancato a un secondo sportivo illustre di Cosenza.
Marulla e Faraca insieme sui muri della città
Tornando indietro verso il centro città, ecco sbucare l'ex Capitano del Cosenza in compagnia del ciclista Pino Faraca, forse i due simboli sportivi più famosi della città. Impressi uno al fianco dell'altro sul muro della strada che conduce verso l'Ospedale, in zona Riforma, le due opere sono state realizzate per ricordare i due sportivi, scomparsi a un anno di distanza l'uno dall'altro. Il murale di Marulla, in particolare, venne realizzato per due volte dopo che la prima opera, la figurina vuota realizzata dall'artista Flavio Favelli, fu rigettata dalla città intera.
Nella case minime l'arte prende il sopravvento
Un vero e proprio museo a cielo aperto è quello che si può trovare nella Case Minime. In questo quartiere di Cosenza, i murales hanno preso possesso della città da un punto di vista artistico, facendone un punto d'interesse turistico. Diverse le opere che hanno attirato l'attenzione di influencer e pagine social e molti sono i turisti che si recano fra i palazzi per ammirare le gesta degli artisti che li hanno colorati.
Cosenza, la soprelevata di Piazza Zumbini celebra i simboli della città
Infine l'ultima opera realizzata anche in senso cronologico, ovverosia la rappresentazione dei simboli cittadini. Dalla Terra di Piero a Padre Fedele, dal senso di unità e fratellanza a Bernardino Telesio, l'opera realizzata dall'artista Paolo Viscardi chiude il viaggio nella street art di Cosenza, che colora le periferie grazie ai murales della città.