Le 57 favole di Saverio Strati, lette dagli studenti dell'Istituto Tecnico Industriale di Vibo Valentia, per permettere anche a ciechi e ipovedenti di immergersi nella narrativa dell’indimenticato scrittore di Sant'Agata del Bianco. È l’attività didattica che vede coinvolti gli allievi della quinta classe dell'indirizzo informatico dell'Istituto Vibonese, i quali realizzeranno un audiolibro che verrà donato alla locale sezione dell'Unione Italiana Ciechi nell'ambito di un progetto di sensibilizzazione alle disabilità visive.

La diciottesima Giornata nazionale del braille, celebrata ieri, è stata l'occasione giusta per aprire le porte ai futuri informatici, permettendo loro di conoscere da vicino un rivoluzionario metodo di comunicazione che, attraverso ausili e dispositivi specifici, da 200 anni permette a chi è privo della vista di mantenere un contatto con il mondo.

Giuseppe Bartucca, presidente territoriale Unione Ciechi e Ipovedenti di Vibo Valentia, ha spiegato il significato di questa ricorrenza: «Questa è la diciottesima giornata nazionale del braille, che è stata istituita nel 2007 con una legge nazionale. È stata istituita per sensibilizzare l'opinione pubblica e quindi tutte le varie istituzioni sull'importanza che ha il braille, che è il metodo di scrittura e lettura che da 200 anni viene utilizzato dai non vedenti. È bello - ha sottolineato Bartucca - che sia stata la scuola ad avvicinarsi a noi chiedendo che i ragazzi fossero sensibilizzati sul tema della disabilità visiva e quindi questo sarà solo il primo di tanti altri incontri che faremo». Continua a leggere su ilVibonese.it