Rosanna Scopelliti racconta il viaggio di tre giorni per trasformare l’inclusione in opportunità concreta. Anche il gruppo editoriale Diemmecom in prima linea
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Un’idea può cambiare le cose solo se diventa azione. Con questa convinzione, la Fondazione Antonino Scopelliti ha dato vita a AUTentico Legame, un evento che ha intrecciato istituzioni, imprenditori e famiglie, per dimostrare che l’inclusione è un cammino concreto verso un futuro senza barriere. Un’iniziativa che si è distinta per la concretezza delle sue proposte, ponendo le basi per un cambiamento tangibile nel mondo del lavoro e della formazione.
«Vogliamo che questa iniziativa sia l’inizio di un percorso in cui le persone autistiche possano trovare spazio, dignità e opportunità lavorative reali», spiega ai nostri microfoni Rosanna Scopelliti, presidente della Fondazione intitolata al compianto giudice vittima della ‘ndrangheta, il cui impegno ha guidato l’intera tre giorni.
Un messaggio che si è fatto strada tra le testimonianze di chi ogni giorno affronta le sfide dell’inclusione, con la volontà di costruire un modello che dia un’opportunità a tutti.
L’incontro con il talento
Il primo passo di questo percorso si è compiuto all’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni, dove gli studenti hanno accolto con entusiasmo i ragazzi autistici e le loro famiglie. Tra i fornelli e le aule di laboratorio, la condivisione è stata un’esperienza reale di formazione e scoperta. I ragazzi, affiancati dai docenti e dagli chef coinvolti, hanno lavorato fianco a fianco con giovani autistici, dimostrando come la diversità possa diventare una risorsa nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità.
«Abbattere le barriere significa creare spazi di crescita, dove la diversità diventa una risorsa», sottolinea Rosanna Scopelliti, evidenziando come l’educazione possa rappresentare il primo passo verso l’autonomia. La scuola deve essere un ambiente che aiuta a costruire il futuro, garantendo ai ragazzi con autismo strumenti concreti per entrare nel mondo del lavoro.
Imprenditoria e inclusione, un legame possibile
Il secondo giorno, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha ospitato un confronto chiave tra imprese, istituzioni e associazioni. Tra gli interventi più significativi, quello degli imprenditori reggini, che hanno raccontato esperienze concrete di inclusione lavorativa.
«Il mondo del lavoro deve aprirsi alle persone autistiche per riconoscere il valore che possono portare con le loro competenze e la loro determinazione», spiega la Presidente Scopelliti, ribadendo la necessità di un cambiamento culturale. Questo cambiamento deve tradursi in azioni concrete, come l’avvio di tirocini, percorsi formativi su misura e la creazione di ambienti di lavoro accessibili e accoglienti.
Settori come la ristorazione, l’artigianato e il turismo sono stati identificati come campi in cui l’inclusione può trasformarsi in opportunità economica. Realtà reggine che hanno dimostrato che l’integrazione nel lavoro è possibile e vantaggiosa per tutti. Il coinvolgimento delle aziende locali è stato un segnale forte, perché dimostra che l’inclusione può diventare una strategia vincente dal punto di vista sociale ed economico.
Il futuro che preoccupa le famiglie
Uno dei temi più delicati affrontati durante l’evento è stato quello del "dopo di noi", il momento in cui i genitori non potranno più essere accanto ai loro figli. Un interrogativo che pesa sulle famiglie e che spesso le lascia senza risposte concrete.
«Ogni genitore si chiede cosa accadrà quando non ci sarà più. Noi possiamo dare una risposta concreta, offrendo un’opportunità di lavoro che garantisca indipendenza e dignità», ribadisce Rosanna Scopelliti, lanciando un appello alle istituzioni per costruire una rete di sostegno stabile.
Il confronto con le famiglie ha portato alla luce una necessità sempre più impellente: la creazione di strutture che possano accogliere, formare e accompagnare i giovani autistici verso un futuro di autonomia. Tra le proposte emerse, la possibilità di creare cooperative sociali dedicate, in cui i ragazzi possano lavorare in un ambiente protetto e professionalizzante.
Una promessa che diventa impegno
L’ultima giornata, ai Calanchi di Palizzi ed alla Tenuta delle Cantine Altomonte, ha rappresentato il simbolo di un percorso che non si ferma. Tra la bellezza incontaminata del paesaggio e la condivisione di esperienze autentiche, si è chiuso un evento che ha lasciato un segno profondo. Un momento di riflessione e di festa, in cui i partecipanti hanno potuto vivere un’esperienza immersiva nella natura, scoprendo il valore della condivisione e della collaborazione.
«AUTentico Legame non finisce qui. Vogliamo continuare a costruire opportunità e a dare risposte concrete a chi ha bisogno di un futuro sicuro e dignitoso», conclude Rosanna Scopelliti, tracciando la rotta per i prossimi passi della Fondazione.
Quello che resta è il sorriso di questi ragazzi straordinari, la felicità delle famiglie che finalmente si sentono comprese, ascoltate, non più sole. La certezza che l’inclusione può diventare realtà. Con volontà, con impegno e con la forza di chi sceglie di costruire. E con la consapevolezza che il cambiamento si costruisce con il tempo, con il lavoro e con la convinzione che ogni persona merita di avere il proprio posto nel mondo.