Fabrizio De André, a vent’anni della morte (11 gennaio 1999) i versi delle sue canzoni rimangono sempre attuali e indimenticabili. La Rai, in occasione della ricorrenza dei vent’anni dalla scomparsa gli rende omaggio e lo fa con uno speciale curato da Vincenzo Mollica, riproponendo, altresì, il film diretto da Luca Facchini, “Fabrizio De André - Principe Libero”.
Nel corso di queste interviste ci viene rivelato che “La canzone di Marinella” originariamente era il lato B di “Valzer per un amore” e si dovette aspettare l’interpretazione e la versione di Mina perché il brano raggiungesse la popolarità nazionale.

 

Ma chi era Marinella, la fanciulla che ispirò De Andrè? Era una ragazza calabrese, e questo ce lo riferisci Roberto Argenta, uno psicologo astigiano che udendo De André dire, proprio in una di queste interviste televisive, di essersi ispirato a una vicenda di cronaca nera, di una prostituta uccisa e «scaraventata nel Tanaro o nella Bormida», letta su un giornale, ha voluto e cercato la verità su questa storia. Lo psicologo di Asti dalle sue ricerche ne trae un libro “Storia di Marinella... quella vera” (Neos edizioni) dove, a distanza di molto tempo dall’accaduto, ripercorre le tracce che gli hanno permesso di dare luce al fatto di cronaca che colpì così profondamente De Andrè da indurlo a scrivere il suo capolavoro.

 

E proprio nel libro di Roberto Argenta, leggiamo che Maria Boccuzzi, la “Marinella” di De André, era una bellissima fanciulla calabrese.
Maria era nata l'8 ottobre 1920 nella piccola frazione di Radicena, oggi Taurianova, cittadina in provincia di Reggio Calabria e, all’età di 9 anni, emigra con la sua famiglia a Milano in cerca di miglior fortuna. Appena quattordicenne inizia a lavorare alla Manifattura tabacchi.
Qui conosce uno studente spiantato, Mario, di cui s'innamora e che per la sua avvenenza la convince ad abbandonare la famiglia ed il modesto lavoro di operaia per entrare nel mondo dello spettacolo. Ballerina col nome d’arte Mary Pirimpò, conclusasi la storia d’amore, le difficoltà economiche e l'impossibilità di riallacciare i rapporti con la famiglia la portarono velocemente ad un’escalation che la condussero a finire in un giro di prostituzione, sino ad essere uccisa a colpi di pistola nel gennaio 1953 e gettata nel fiume Olona, a Milano. Le indagini non portarono mai all’arresto del suo assassino.
Ed è grazie a Maria Boccuzzi, sfortunata ragazza calabrese, se è stato scritto uno dei più belli e popolari brani dell’universo musicale italiano della seconda metà del ‘900.

 

Il servizio del Tg di LaC News 24 realizzato nel 2018 in occasione della prima della fiction su De André