C’è un mondo sommerso eppure vitale per la nostra società. È quello del volontariato che nella sola provincia di Cosenza conta oltre trentamila persone che lo scorso anno hanno distribuito aiuti per un valore economico superiore ai 9 milioni di euro. Proprio questo mondo si è voluto celebrare a Villa Rendano a Cosenza dal Csv, coordinamento delle associazioni volontariato. D’altronde non a caso Cosenza è stata recentemente insignita del titolo di capitale italiana del volontariato per il 2023. Il Csv ha voluto nell’occasione anche ringraziare il supporto che viene dai media attribuendo un riconoscimento al nostro network per il lavoro di sensibilizzazione che svolge sui temi dell’accoglienza e della solidarietà.

La consegna del premio però è diventata anche l’occasione per riflettere su come raccontare queste storie, fuggendo dalla retorica e con uno sguardo il più possibile originale come ha detto il giornalista Domenico Iannacone, autore di numerose «inchieste morali» come le definisce lui, raccolte in format televisivi di successo come “I dieci Comandamenti” e “Che ci faccio qui“. Il giornalista, anche attraverso la visione di alcuni suoi servizi ha spiegato l’importanza dello sguardo, di posare gli occhi sulle microstorie, che possono apparire minime ma che in realtà nascondono grandi temi. Così si è commosso durante la proiezione di “Arance rosse”, un reportage sulla tendopoli di San Ferdinando, ma soprattutto sulla storia di Bartolo Mercuri e dell’associazione “il Cenacolo”. Bartolo, che è proprietario di un negozio di mobili, da anni destina agli altri un decimo dei suoi incassi. Con questi soldi ha comperato dei pullman e ogni giorno accompagna i migranti al lavoro togliendoli dal ricatto dei caporali. Ma tutta l’associazione ha messo in piedi una rete di solidarietà che offre agli ultimi di San Ferdinando cibo, vestiti, persino medicine. «Qualcuno potrebbe dire a Bartolo ma chi te la fa fare - ha detto Iannacone . ma lui si sente completo così, fa questo con una generosità straordinaria»

Anche il presidente del Csv, Gianni Romeo, ha spiegato l’importanza del terzo settore soprattutto in questo tempo difficile che ci è toccato vivere. I volontari sono infatti i ragazzi che in Emilia si sono precipitati ad aiutare le persone che hanno avuto le case invase dal fango senza pensarci troppo e senza seguire troppe lungaggini burocratiche: sono andati e basta. Insomma c’è tutto un mondo silenzioso e nascosto che si occupa degli altri e prova a riempire i tanti vuoti lasciati dal nostro Welfare. Un mondo che merita sempre maggiore attenzione.